Presso il Campus Bio-Medico di Roma alcuni cani aiuteranno ad identificare i positivi al Covid-19 attraverso il sudore.

30 Marzo 2021 di Ilaria Aceto

Si stima che i cani abbiano circa 220 milioni di ricettori olfattivi. Grazie al loro super olfatto i nostri partner a quattro zampe da anni vengono impiegati per scovare sostanze esplosive, droga, valuta ma anche per identificare malattie (come alcune forme tumorali). Addirittura, lo scorso anno sono state messe in moto diverse iniziative per addestrarli a identificare gli individui affetti da Covid-19. Un esempio sono i cani che operano nell’aeroporto di Helsinki, di cui abbiamo parlato qui. Oggi, in Italia abbiamo compiuto un ulteriore passo avanti: al via il progetto dei cani addestrati a identificare i positivi al Covid-19 dal sudore!

La sperimentazione si svolgerà per un paio di mesi presso il drive-in del Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma e oltre mille pazienti saranno coinvolti. I cani addestrati allo scopo di identificare il Coronavirus nei pazienti che si recheranno al drive-in per fare il tampone provengono dalle unità cinofile NGS ed erano precedentemente impiegati per scovare sostanze esplosive. All’attività dei cani sui campioni di sudore si affiancherà il regolare tampone per diagnosticare il Covid-19.

Ma come avverrà la sperimentazione? Si terrà in un container di 40 metri quadrati allestito allo scopo; i cani segnaleranno ai loro conduttori i campioni sospetti e il laboratorio confermerà o meno il risultato con un test molecolare. Inoltre, dopo questa prima fase di sperimentazione di circa due mesi, il progetto proseguirà per un altro mese e mezzo con la ricerca su soggetti volontari.

Se i cani dimostreranno di poter identificare i pazienti positivi al Covid-19 tramite il sudore, si tratterà di una scoperta sensazionale. Impiegarli nei luoghi pubblici, come aeroporti ma anche all’esterno di stadi o concerti, potrebbe rappresentare una svolta nel contenimento del contagio.

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