La sindrome vestibolare colpisce spesso (ma non solo) i cani anziani. Quali sono i sintomi più comuni? Quale la terapia indicata?

10 Novembre 2020 di Ilaria Aceto

La sindrome vestibolare è abbastanza comune nei cani anziani, tanto che viene anche chiamata sindrome vestibolare del cane anziano. Per tale ragione, è importante imparare a conoscerla: capire di cosa si tratta e saper riconoscere i sintomi, in modo da poter intervenire tempestivamente.

Sindrome vestibolare: cos’è?

Per sindrome vestibolare si intende l’insieme dei segni clinici associati a una lesione del sistema vestibolare, ovvero quella parte del sistema nervoso e dell’orecchio responsabile del mantenimento dell’equilibrio. Si tratta, dunque, di una malattia neurologica, proprio perché coinvolge il sistema nervoso.

Inoltre, a seconda delle zone colpite essa si può dividere in sindrome vestibolare centrale o sindrome vestibolare periferica. La prima si presenta quando la lesione coinvolge il tronco encefalico o il cervelletto; la seconda quando ad essere colpito è l’orecchio interno oppure la porzione periferica del nervo vestibolo cocleare.

Le cause di questa sindrome sono svariate: può essere provocata da patologie infettivo infiammatorie (per esempio, un’otite che coinvolga l’orecchio interno), ma anche da tumori, traumi, ischemie cerebrali o da patologie metabolico-endocrine.

Vi è infine un’ultima forma di sindrome vestibolare, quella idiopatica. Essa colpisce sia i cani che i gatti; le sue cause, però, rimangono sconosciute.

Come riconoscerla?

Tra i sintomi più comuni della sindrome vestibolare riscontriamo:

  • Mancanza di coordinazione
  • Perdita dell’equilibrio
  • Movimenti anomali della testa
  • Nistagmo (movimenti oscillatori dei bulbi oculari)
  • Movimenti di maneggio (movimenti compulsivi a descrivere un cerchio)

Nel momento in cui uno o più di questi sintomi si manifestino, occorre portare il nostro cane dal veterinario. Sarà lui a diagnosticare la malattia e a proporre la terapia più adeguata.

Esiste una cura?

Innanzitutto, bisogna precisare che per formulare una corretta diagnosi della sindrome vestibolare e delle cause che l’hanno scatenata, spesso è necessario il contributo di più discipline:  la medicina interna, la neurologia e la diagnostica per immagini. Frequentemente, inoltre, il veterinario potrebbe richiedere anche esami complementari, quali una risonanza magnetica o un prelievo ed analisi del liquido cefalorachidiano.

Il trattamento, di conseguenza, varia a seconda della diagnosi e della causa scatenante della sindrome. Non esiste quindi un farmaco specifico. In generale, però, si può affermare che le forme periferiche della sindrome vestibolare hanno prognosi migliori rispetto a quelle centrali. In tutti i casi, lo ripetiamo: se notiamo uno dei sintomi elencati sopra, non perdiamo tempo, di corsa dal veterinario!

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