15 Marzo 2019 di Redazione

Il cane è un essere sociale per natura

Anche se meno di un tempo, ancora oggi è diffuso il luogo comune secondo il quale farsi affiancare da un amico a quattro zampe richiede la condizione di possedere un vasto e spazioso giardino. In questo modo il cane potrà attenderci comodamente nelle lunghe ore in cui si troverà da solo, addirittura attivandosi con azioni e giochi di estremo divertimento.

In verità, che si tratti di un parco o di un mini appartamento nel cuore della città, per il cane la solitudine è un motivo di profondo disagio che spesso porta allo sviluppo di seri problemi comportamentali. Vediamo insieme di cosa si tratta e come possiamo intervenire per ridurre il problema entro limiti sopportabili.

Non si tratta solo di “bisogni primari”: la socialità fa parte del carattere del cane

La possibilità di vivere insieme all’essere umano non dovrebbe in alcun modo essere negata al cane. Non si tratta solamente di “bisogni primari” di sopravvivenza, come mangiare, bere, dormire. La “socialità” rientra nelle innegabili doti caratteriali del cane divenendo essa stessa una componente “istintiva” appartenente alla sua natura. In altre parole, gli serve la nostra presenza, non “un bel giardino grande tutto per lui”.

Come affrontare la solitudine del cane

Tuttavia a volte capita che per motivi indispensabili, quali lavoro o commissioni, il cane sia costretto a passare qualche ora in solitudine all’interno della giornata. Perché questo avvenga con sufficiente serenità, conviene introdurre brevi e ripetute sessioni di allontanamento.

Cerchiamo di svolgere delle attività utili per il nostro cane prima di lasciarlo solo, in modo che soffra meno questi momenti. Facciamogli fare una lunga passeggiata, con giochi e attività di sfogo, e somministrata la razione di pappa ci allontaneremo senza dire nulla, chiudendo con delicatezza la porta dietro di noi.

Passati pochi secondi rientreremo, salutandolo con calma, quasi come se non fossimo usciti. Lo stato di sufficiente tranquillità ci permetterà di ripetere le operazioni con un incremento progressivo del tempo, sempre valutando gli elementi dell’attività preventiva, del pasto e dello spazio a disposizione.

Se saremo stati costanti entro breve tempo il nostro cane si sarà abituato a rimanere da solo per un tempo significativo, ma ricordiamoci che la durata prevista non deve superare le cinque ore. È dimostrato che oltrepassare questa linea temporale determina un innalzamento dell’ormone indicatore dello stato di stress. Quindi, se dovessimo assentarci più a lungo delle cinque ore, meglio richiedere l’intervento di amici e parenti, anche per una semplice visita “di cortesia” al nostro amico.

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