Nel 1975 Francesco De Gregori pubblicava uno dei dischi che avrebbero fatto la storia della musica d’autore italiana: RIMMEL. Quarto album in studio dell’artista, fu anche quello che lo consacrò al successo. Al suo interno si trovano pezzi del calibro di Buonanotte fiorellino e Pezzi di vetro. Tra tutte le canzoni dell’album, una ha acceso un dibattito molto particolare: si tratta di Quattro Cani.
Quattro cani per strada
Il primo è un cane di guerra
E nella bocca ossi non ha e nemmeno violenza
Vive addosso ai muri e non parla mai
Vive addosso ai muri e non parla mai.Il secondo è un bastardo
Che conosce la pace e la tranquillità
Ed il piede dell’uomo e la strada
E ogni volta che muore gli rinasce la coda.E il terzo è una cagna
Qualche volta si nega, quasi sempre si dà
E semina i figli nel mondo
Perché è del mondo che sono i figli, i figli.E il quarto ha un padrone
Non sa dove andare, comunque ci va
E semina i figli nel mondo
E ogni volta che muore gli rinasce la coda, la coda
In molti hanno cercato di capire a chi possano essere ispirati i quattro cani del brano. Il primo, “un cane di guerra che nella bocca ossi non ha e nemmeno violenza” potrebbe riferirsi allo stesso De Gregori. Il secondo, quello “che conosce la pace e la tranquillità” sarebbe un ritratto di Venditti. Il terzo, la femmina, potrebbe rappresentare Patty Pravo e l’ultimo, il cane che “va dietro i fratelli e si fida”, sarebbe il produttore Italo “Lilli” Greco. Ma è davvero così?
A rispondere alla domanda è il cantautore stesso, che nega questa interpretazione del brano e aggiunge:
Amo i cani, specialmente i randagi, sono rimasto sempre affascinato dai loro comportamenti misteriosi. Perché rifiutarsi di credere che io abbia davvero dedicato una canzone a quattro cani?
Non si tratta infatti della sola canzone canzone che De Gregori ha deciso di dedicare al migliore amico dell’uomo. Tra le altre, ricordiamo Tobia, che il cantautore ha composto per l’album SHAKE di Zucchero. Francesco De Gregori non è il primo e certo non sarà l’ultimo artista che trova ispirazione nel suo partner a quattro zampe. Primo tra tutti Paul McCartney, che con i Beatles aveva dedicato Martha My Dear al suo Bobtail.