Sono già decine le città italiane che hanno vietato i botti di Capodanno per tutelare ambiente, animali e persone. L’ultimo provvedimento è stato adottato dal Comune di Milano, ma i fuochi pirotecnici sono stati proibiti anche a Bari, Matera e Reggio Calabria. Il bollettino di guerra della notte di San Silvestro è però sempre lo stesso. Morti, feriti negli ospedali già sotto pressione a causa della pandemia, emissione di inquinanti nell’aria in contrasto alla lotta alle polveri sottili.
Le singole ordinanze comunali non riescono però a scalfire una tradizione diventata ormai anacronistica alla soglia del 2022. Ed ecco perché la onlus Gaia Animali & Ambiente sta lavorando a una proposta di legge per limitare lo scoppio di botti, petardi e razzi su tutto il territorio nazionale, così da rispettare la direttiva 2013/29/UE. I legali dell’associazione animalista e ambientalista, capitanati da Vania Fogagnolo ed Erika Del Bianco, hanno chiesto anche il supporto della Lega italiana difesa animali e ambiente (LEIDAA) e dell’Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA).
Come spiega Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente:
«La letteratura scientifica e numerose rassegne stampa negli anni attestano che l’utilizzo di materiale pirotecnico crea decine di migliaia di situazioni di danno, oltre che alle persone, anche agli animali e all’ambiente. L'udito del cane, del gatto e di tanti animali selvatici è molto superiore a quello dell'uomo. Noi abbiamo una finestra uditiva compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, al di sotto dei 16 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, al di sopra dei 15.000 hertz, mentre il cane percepisce fino a 60.000 hertz e il gatto fino a 70.000 hertz. Il cane è in grado di udire frequenze superiori alle 80.000 vibrazioni al secondo: la sua sensibilità uditiva è talmente alta che i botti gli causano un vero e proprio dolore».
Fumogeni, mortaretti e petardi non provocano solo la fuga di animali domestici o selvatici, ma riescono a inquinare perfino una grande metropoli. Secondo i dati dell’INventario EMissioni ARia (INEMAR) redatto dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA), i fuochi d’artificio sono responsabili, infatti, del 6% del PM10 presente nella sola città di Milano durante l’intero anno.
Ed ecco perché Gaia Animali & Ambiente ha deciso di consegnare la sua proposta di legge a tutte le forze politiche. L’obiettivo finale è quello di bilanciare il saluto al nuovo anno con l’incolumità di tutti: dell’ambiente, degli animali e dei cittadini.