Vaccinare il cane contro le malattie più pericolose, spesso letali, è un obbligo morale, e a volte anche legale, che ogni cinofilo deve assolvere.

26 Marzo 2019 di Redazione

Vaccinare il cane è un obbligo morale

La vita del cane è nelle mani del veterinario, quando pratica i vaccini: senza questa prevenzione il rischio che il nostro amico si ammali e magari muoia è alto. Vaccinare il cane contro le malattie più pericolose, spesso letali, è un obbligo morale e a volte anche legale. Un compito che ogni cinofilo deve assolvere se non vuole mettere a repentaglio la vita del suo amico con la coda.

Non sono molti i vaccini che è fondamentale fare ma la loro importanza è enorme. Alcune patologie sono davvero pericolose e il solo modo per prevenirle è attraverso i vaccini. Scopriamo quali sono quelli essenziali e se non abbiamo ancora vaccinato il nostro cane… di corsa dal veterinario!

Cosa è il vaccino e a cosa serve

Un vaccino è un prodotto farmacologico che avvia una reazione di immunizzazione nell’organismo verso una determinata malattia. Spesso viene “ricavato” dalla malattia stessa, prendendone le cause, cioè virus o batteri, indebolendoli al massimo e introducendoli nell’organismo che sviluppa anticorpi specifici per quell’agente patogeno, sconfiggendolo introdotto in forma non pericolosa.

Lo scopo è proprio questo: dotare il sistema immunitario di “armi” su misura per quel preciso tipo di malattia, di modo che entrando in contatto con la forma pericolosa del virus o del batterio, gli anticorpi lo riconoscano immediatamente e lo aggrediscano in modo mirato, impedendogli di proliferare e aggredire l’organismo.

Quali vaccinazioni fare al cane?

Esistono le vaccinazioni “core”, ovvero consigliate a tutti i soggetti. Nel cane si tratta della vaccinazione nei confronti di parvovirosi, epatite infettiva e cimurro, malattie spesso fatali quando vengono contratte in giovane età. Per questo motivo è opportuno che tutti i cuccioli vengano immunizzati e con più dosi di vaccino a distanza di circa 3-4 settimane l’una dall’altra.

È importante sapere che i cuccioli, soprattutto quelli nati in allevamento o da madri regolarmente vaccinate, ricevono una buona dose di anticorpi materni durante le prime poppate di latte. Questi anticorpi servono a proteggere il cucciolo nelle fasi iniziali di vita e interferiscono con le prime vaccinazioni, riducendone l’efficacia. È quindi basilare non interrompere troppo precocemente il protocollo vaccinale ed effettuare un ultimo richiamo a 16 settimane di età per non rischiare che il vaccino risulti inefficace.

Esistono poi le vaccinazioni “non-core”, ovvero opzionali, per esempio la vaccinazione della leptospirosi, grave patologia che colpisce principalmente fegato e reni del cane, provocata da batteri (leptospire) presenti nelle urine dei topi e in quelle di molti animali selvatici o roditori. Anche questa vaccinazione può essere intrapresa nei cuccioli, meglio se dopo le 12 settimane di età perché più frequentemente provoca reazioni avverse.

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