Ecco alcuni motivi per cui i nostri gatti non sono domestici come crediamo!

12 Aprile 2021 di Chiara Pedrocchi

Quando pensiamo al nostro gatto come ad un animale domestico, dobbiamo considerare che, in realtà ha molto in comune con i felini selvatici, come il leone e la tigre. Ecco alcuni motivi per cui i nostri gatti non sono domestici come crediamo.

1) Perché dipendono dalla carne

Tutti i felidi, dai gatti alle tigri, richiedono alti livelli di proteine ​​animali nella loro dieta: le proteine ​​delle piante sono prive di amminoacidi, come la taurina, di cui i gatti hanno bisogno, ma altri mammiferi (compresi noi stessi) no. Inoltre, i gatti necessitano di grandi quantità di vitamine, come niacina, tiamina e retinolo, che si estraggono più facilmente dalla carne che dalle piante. Insomma, la loro dieta è sicuramente più vicina a quella dei grandi felini che alla nostra… basti pensare che poiché non hanno bisogno di distinguere tra frutta matura e acerba, hanno addirittura perso la capacità di percepire il sapore degli zuccheri!

2) Perché i loro occhi celano la natura da predatori

Gli occhi dei gatti sono formati in maniera tale da poter sfruttare la più piccola quantità di luce e questo gli permette di cacciare al buio. Inoltre, all’interno dell’occhio, la retina è circa sei volte più sensibile della nostra ed è collegata al cervello in modo tale da massimizzare la sensibilità, a scapito della nitidezza. Tutti i felini possiedono anche uno strato riflettente dietro la retina, il tapetum lucidum, che aumenta ulteriormente la sensibilità e allo stesso tempo produce i loro caratteristici riflessi verdi nelle pupille. Cliccate qui se volete saperne di più sulla vista dei gatti!

3) Perché hanno due nasi

I predatori comunicano molto con l’olfatto. Leoni, tigri e gatti domestici urinano per marcare i territori e si sfregano rilasciando feromoni. Inoltre, possiedono anche un secondo “naso” – l’organo di Jacobson – che si trova tra le narici e il palato ed è utile per rilevare determinati odori, sia nell’aria che nelle urine. Se guardiamo un gatto mentre annusa qualcosa e lo notiamo in una sorta di “trance”, con la bocca semi aperta e le labbra arricciate, significa che l’organo di Jacobson sta entrando in azione. Anche leoni e tigri adottano questa particolare postura chiamata “flehmen”.

4) Perché quando giocano, in realtà cacciano

I gatti sono stati originariamente addomesticati per tenere topi e ratti lontani dalle nostre fattorie, case e depositi di grano e sebbene oggi generalmente non incoraggiamo la caccia, questo istinto permane in loro. Il modo in cui giocano dimostra perfettamente quanto affermato. Durante il gioco, infatti, usano le stesse tecniche che utilizzerebbero per cacciare i topi, come il balzo e la presa tra i denti. Ancora più rivelatore è l’effetto della fame: un gatto che non ha mangiato prima di una sessione di gioco, si dedicherà molto più intensamente a quest’attività, come se credesse che strappare un topo di feltro costituirà effettivamente un pasto.

5) A causa del loro DNA

Solo molto recentemente i ricercatori sono riusciti a a sequenziare e annotare l’intero patrimonio genetico del gatto domestico, scoprendo che in realtà il DNA dei gatti, nei secoli, è rimasto in gran parte invariato. Fra le le altre cose, è stato osservato che il genoma del gatto è molto più simile a quello dei primi carnivori rispetto a quello del cane. Questo potrebbe spiegare, per esempio, perché il cane è stato addomesticato così facilmente, mentre il gatto resta ancora in gran parte un animale selvatico.

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