Come fanno a comunicare i gatti con i loro simili? Scopriamolo insieme!

29 Aprile 2021 di Chiara Pedrocchi

Conoscere il linguaggio felino è importante per migliorare il rapporto con il proprio gatto ma spesso ci soffermiamo solamente suIla comunicazione fra umani e gatti. Altrettanto importante, però, è capire come si esprimono fra loro i mici. Vi sono quattro tipi di comunicazione fondamentale: attraverso vocalizzazioni, attraverso il contatto fisico, tramite segnali fisici e via segnali chimici. Approfondiamo insieme ciascuna di queste possibilità.

Vocalizzazioni

Anche se talvolta i gatti possono miagolare per salutarsi a vicenda, questo tipo di vocalizzazione è più utilizzata per comunicare con gli esseri umani: imparano fin da cuccioli che così facendo riceveranno più coccole e attenzioni. Invece, fra le modalità di comunicazione vocale fra gatti ci sono le fusa, di cui vi abbiamo spiegato i vari significati in questo articolo, ma anche i “soffi“, sibili con cui fanno capire di voler essere lasciati in pace.

Contatto fisico

I gatti possono essere molto socievoli: spesso si salutano toccandosi il naso! Oppure mostrano affetto strofinando la testa l’uno contro l’altro o strofinando i loro corpi. In genere non amano il contatto lungo la schiena e questo spiegherebbe perché alcuni gatti non si lasciano accarezzare a lungo sul dorso (se vuoi sapere come accarezzare un gatto correttamente, clicca qui), mentre invece loro aree preferite sono tipicamente la testa e i lati del corpo.

Segnali fisici

Anche gli occhi, le orecchie, la coda e la postura generale del corpo del gatto sono importanti dal punto di vista della comunicazione. Un gatto che si sente amichevole e sicuro di sé terrà la coda alta e le orecchie saranno rivolte in avanti. Se poi il gatto si sta avvicinando a un altro gatto che gli piace, la punta della coda potrebbe essere piegata in avanti. Infine, se il gatto si sente particolarmente a suo agio con un suo simile, potrebbe addirittura mostrargli la pancia, la parte più vulnerabile del suo corpo!

Invece, se durante l’interazione con un altro micio distoglie lo sguardo, si lecca il muso e tiene le orecchie di lato o le appiattisce sulla testa, si sente minacciato e spaventato. In questi casi, potrebbe anche mostrare un comportamento aggressivo, proprio per cercare di prendere le distanze da ciò che lo fa sentire intimorito. Un gatto sul punto di attaccare sibila e ringhia con schiena e la coda arcuate, le orecchie appiattite contro la testa e gli arti anteriori vicini agli arti posteriori.

Segnali chimici

Non possiamo certamente tralasciare, infine, la comunicazione attraverso gli odori. Infatti, attraverso le ghiandole odorifere situate sulla fronte, sulle guance e sul mento i gatti secernono feromoni. Si tratta di sostanze odorose che rilasciano quando si strofinano (e anche quando urinano) e che contengono importanti informazioni: la loro funzione principale è infatti quella di “marcare” tutto ciò che gli appartiene e segnalare ai possibili rivali la propria presenza.

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