Scopri in questo articolo chi è e cosa fa il consulente della relazione felina, incaricato di migliorare il rapporto umano-gatto.

1 Settembre 2022 di Redazione

Il consulente della relazione felina è un professionista formato che fornisce supporto e consulenza per rendere positiva la relazione uomo-gatto. Più la relazione è equilibrata nella soddisfazione dei bisogni e delle motivazioni delle parti in causa, più la convivenza è soddisfacente. Nonostante questa figura professionale sia formata specificamente, non sostituisce in alcun modo il veterinario, ma può essere un alleato o collaboratore, nel rispetto delle competenze di ognuno.

Il focus del consulente sono il comportamento felino e gli aspetti etologici che riguardano il gatto, quindi la collaborazione e il confronto con un medico veterinario esperto in comportamento possono solo arricchire i professionisti coinvolti.

Vediamo nello specifico cosa fa il consulente della relazione felina e quali problemi può trattare.

Il compito di un consulente della relazione felina

Innanzitutto, il consulente è un “promotore” della relazione umano-gatto e si impegna a mettere in contatto le due parti creando opportunità di dialogo e di crescita reciproche. Il suo ruolo prevede che si faccia un quadro completo della relazione e della situazione, tra cui:

  • la storia del micio (anche quella clinica);
  • le abitudini dei proprietari e del gatto;
  • la gestione delle risorse (come, dove e quando il micio mangia, quante cassette igieniche ha a disposizione, quali e quanti tiragraffi, cucce, ceste e giocattoli, in quali spazi vive e ha accesso);
  • il carattere e le preferenze del gatto;
  • e naturalmente, il motivo del contatto da parte del proprietario.

Se possibile, la visita avviene a casa dei proprietari in modo che il consulente possa vedere gli spazi, il comportamento del micio e quello che membri della famiglia per registrare le aspettative e le modalità relazionali di ognuno. Anche foto e video degli episodi o comportamenti specifici sono validi supporti da mostrare al consulente.

Che problemi si possono trattare?

In molti non sanno che questa figura, sempre più nota, può essere utile soprattutto in fase preadottiva. Spesso, invece, si ricorre al suo aiuto quando le problematiche sono già esistenti. Tra i casi più frequenti in cui si contatta un consulente ci sono:

  • i bisogni fuori dalla lettiera;
  • graffiature in luoghi indesiderati come letti, divani, sedie, poltrone e non sul tiragraffi;
  • miagolii notturni;
  • l’aggressività verso il proprietario, altri membri della famiglia o altri animali presenti;
  • l’arrivo di un bambino, di un altro gatto o animale in famiglia;
  • le situazioni di cambiamento come un trasloco, una ristrutturazione o un lungo viaggio.

Il consulente è il riferimento costante per garantire continuità al percorso che si decide di intraprendere e si avvale spesso della collaborazione e del confronto con veterinari esperti in comportamento. L’obiettivo è il benessere di tutti i soggetti coinvolti nella relazione.

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