Si dice che la gattaiola, ovvero quella specie di porticina sul fondo del portone che permette al gatto di entrare e uscire liberamente, sia stata inventata dal fisico e matematico Isaac Newton nel 1700. Ma sarà vero?
Quello che sappiamo è che lo scienziato aveva una gatta di nome Spithead, e la leggenda narra che avesse la cattiva abitudine di aprire la porta del laboratorio dove Newton faceva i suoi esperimenti ottici, che richiedevano la presenza del buio, compromettendo in questo modo l’esito del suo lavoro facendo filtrare un’eccessiva quantità di luce.
Newton, da genio quale era, avrebbe risolto il problema aprendo una finestrella nella parte bassa della porta d’ingresso e coprendolo con un pezzo di stoffa che non permettesse di far entrare la luce. In questo modo, Spithead avrebbe potuto spostarsi da dentro a fuori senza fare danni.
Si dice anche che Newton aprisse man mano altri buchi più piccoli per far passare i gattini quando Spithead partoriva una cucciolata, facendosi prendere in giro da chi, non considerando l’altezza del primo buco e la pesantezza della stoffa utilizzata, sosteneva che uno solo fosse abbastanza.
Ma insomma: è vero o non è vero?
In realtà, una risposta certa non esiste, poiché nessuna fonte riporta la verità a riguardo. Tuttavia, che sia stato veramente Newton a inventare la gattaiola appare improbabile. Per quale motivo? Ma è chiaro, perché nessun esperimento di Newton prevedeva l’utilizzo di materiali fotosensibili!
Comunque sia, l’utilizzo della gattaiola si diffuse su larga scala a partire dal XVIII secolo. Oggi ne esistono di tutti i tipi: per far entrare e uscire il nostro gatto, ma anche per farlo entrare senza farlo uscire e per far sì che, grazie a una tecnologia di riconoscimento digitale, entri solo lui e non altri.
Ma anche se la gattaiola e Newton non sembrano avere davvero un legame, a noi sembra comunque un’idea geniale e la troviamo utilissima!