Scopri perché i gatti neri non portano sfortuna. Tra leggende da sfatare e storie vere, ti raccontiamo il lato fortunato del manto nero.

29 Maggio 2025 di Letizia

Per secoli, i gatti neri hanno vissuto all’ombra di una reputazione ingiusta. Considerati animali misteriosi, associati a streghe, malefici e presagi di sventura, sono stati spesso evitati, maltrattati o, peggio ancora, ignorati nei rifugi dove attendono un’adozione. Eppure, basta scavare appena sotto la superficie delle credenze popolari per scoprire una verità molto diversa: i gatti neri non portano sfortuna. Anzi, in molte culture del mondo sono veri e propri simboli di fortuna, prosperità e protezione.

Questa visione distorta ha origini antiche. Nel Medioevo, quando la paura del diavolo e della stregoneria condizionava profondamente la società europea, ogni creatura che si muoveva nel buio e sfuggiva al controllo umano veniva considerata sospetta. I gatti neri, silenziosi e quasi invisibili di notte, vennero ben presto associati a forze oscure. In alcune regioni si diffuse persino l’idea che le streghe potessero trasformarsi in gatti neri per eludere i processi.

Col tempo, queste credenze si sono sedimentate nella cultura popolare, influenzando il modo in cui ancora oggi molti li percepiscono. È incredibile pensare che, per colpa di un pregiudizio vecchio di secoli, i gatti neri siano ancora oggi tra i meno adottati nei gattili. Ma la realtà, fortunatamente, è ben diversa.

gatti neri

Una fortuna (nera) da riscoprire

In Giappone, per esempio, un gatto nero che vive in casa è considerato di buon auspicio, in particolare per le donne single: si crede che attiri pretendenti sinceri e ben intenzionati. In alcune zone della Scozia, trovarne uno seduto sulla soglia di casa è segno che la fortuna sta per bussare. E nella mitologia norrena, la dea Freyja — simbolo di amore, fertilità e bellezza — viaggiava su un carro trainato da due gatti neri: accudirli era quasi un atto sacro.

Ma non si tratta solo di leggende antiche. Sono numerose anche le storie vere che testimoniano quanto questi felini portino con sé energia positiva, affetto e — perché no — una dose di fortuna. Trixie, una gatta nera adottata da un’anziana signora inglese, ha salvato la sua padrona da un incendio svegliandola in piena notte. Oscar, soprannominato “il gatto dei naufragi”, era presente su tre navi militari affondate durante la Seconda Guerra Mondiale, e in tutti e tre i casi si è salvato, diventando una mascotte adorata dai marinai.

Anche nei contesti più quotidiani, i gatti neri si rivelano compagni affettuosi e profondamente empatici. Shadow, un gatto nero che vive in un centro yoga in California, è diventato una sorta di “terapeuta silenzioso”: chi frequenta i corsi giura che la sua sola presenza aiuta a rilassarsi e a trovare concentrazione.

È evidente, insomma, che il colore del pelo non ha nulla a che fare con la sfortuna. Anzi, il manto nero rende questi gatti ancora più affascinanti, eleganti e misteriosi — nel senso migliore del termine. È tempo di liberarsi dai vecchi pregiudizi e iniziare a guardare i gatti neri per quello che sono davvero: creature straordinarie, portatrici di affetto, equilibrio e — perché no — una buona dose di magia.

Adottarne uno non significa solo sfatare un mito, ma anche fare un gesto d’amore verso chi, troppo spesso, viene lasciato indietro per colpa dell’ignoranza. La prossima volta che incroci lo sguardo intenso di un gatto nero, ricordati che non ti porterà sfortuna. Potrebbe essere, invece, l’inizio di qualcosa di meraviglioso.

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