Sui cani non si hanno dubbi, ma ci sarà sicuramente capitato di chiederci se i gatti sarebbero disposti a difenderci di fronte al nostro peggior nemico. Anche alcuni scienziati si sono posti questa domanda ed ecco cos’hanno scoperto!
Lo studio
La recente ricerca dell’Università di Kyoto ha dimostrato che, mentre i cani sembrano evitare chi si comporta male nei confronti dei loro proprietari, questo non avviene per i gatti. Senza dubbio, i gatti sono abbastanza intelligenti da riconoscere che qualcuno ci sta trattando male: i ricercatori hanno notato infatti che possiedono notevoli abilità cognitive e che sono perfino in grado di distinguere le diverse espressioni umane. Tuttavia, la differenza di comportamento fra cani e gatti può essere attribuita al background ecologico e alle grandi differenze nella loro storia di domesticazione.
L’esperimento, mirato a studiare la risposta dei felini a diversi comportamenti, prevedeva che ogni gatto fosse affiancato dal proprietario e da due estranei: un attore e una persona neutrale. Il proprietario del gatto doveva prendere parte a due scenari e in entrambi doveva fingersi incapace di aprire un contenitore. Nel primo caso, l’attore l’avrebbe aiutato ad aprire il contenitore, nel secondo no. La persona neutrale avrebbe partecipato invece a entrambe le scene in modo passivo, senza intervenire per aiutare il proprietario in difficoltà. Il gatto doveva assistere a tutto ciò.
In tutti i casi, alla fine, sia all’attore che alla persona neutrale veniva richiesto di offrire qualcosa al gatto. Come spiegato sulla rivista Animal Behaviour and Cognition, il gatto si è comportato allo stesso modo nei confronti di chi aveva aiutato il padrone e di chi invece non aveva mosso un dito.
A questo punto, viene spontaneo chiedersi se i gatti siano legati per davvero a noi o se la nostra non sia che un’illusione. Basti pensare che uno studio del 2013 condotto dall’Università di Tokyo ha dimostrato che i gatti riconoscono sì la voce del proprietario, ma spesso la ignorano deliberatamente… Forse però la cosa andrebbe valutata in altri termini: il gatto è meno propenso alla collaborazione con noi perché, come è noto, ha una socialità molto meno intensa rispetto al cane, che è un predatore di branco.