Una delle nostre paure più grandi è che il nostro gatto possa smarrirsi. Non si tratta di una paura infondata, in effetti, capita spesso.

15 Gennaio 2020 di Redazione

Il nostro gatto si è perso? Ecco cosa fare nei casi di smarrimento

Una delle nostre paure più grandi è che il nostro gatto possa smarrirsi. Non si tratta di una paura infondata, in effetti, capita spesso. Secondo gli esperti, però, di rado si perdono davvero, altre volte, semplicemente, non vogliono essere trovati. Vediamo di capirci qualcosa in più.

Per limitare le possibilità che il nostro gatto si perde è doveroso da parte nostra prendere le giuste precauzioni. Sterilizzarlo a sei mesi di età probabilmente ridurrà la distanza entro cui è portato a gironzolare e l’impianto di un microchip aiuterà i veterinari nella ricerca.

È importante aggiornare il database dei microchip con ogni dettaglio utile a contattarci, cambi di indirizzo compresi. Sono moltissime le persone che si rivolgono a veterinari o comportamentisti in preda all’angoscia perché il proprio gatto è scomparso. Vediamo questa guida utile e seguiamo qualche consiglio efficace.

Non andiamo in panico

Non andiamo in ansia. Forse fuori c’era qualcosa di talmente affascinante da prevalere sul suo normale desiderio di mangiare alla solita ora. Concediamogli sempre il beneficio del dubbio e aspettiamo fino alla mattina dopo per intraprendere qualunque azione, anche se non lo vediamo fin dall’ora della prima pappa. Pensiamo se può esserci un elemento ricorrente legato alla stagione: ha fatto la stessa cosa anche l’anno precedente? Ad alcuni gatti piace semplicemente andarsene in giro per un po’ ed è possibile che sia quello che sta facendo il nostro ora.

Ricerca metodica

Se per la seconda mattina non è ancora tornato, allora il passo successivo è presumere che: sia rimasto in casa tutto il tempo e abbia trovato un nuovo posto segreto dove nascondersi. Per prima cosa controlliamo ogni angolo, incluse mansarde o cantine, gli armadi, dietro le tende, gli elettrodomestici e via dicendo. Ricordiamoci che se in un varco passa la testa di un gatto, passa anche il resto del corpo. Quante volte non troviamo il nostro micio anche in case minuscole! Una volta esaurite tutte le possibilità in casa, passiamo al giardino, al garage, all’auto… E ascoltiamo eventuali miagolii o rumori di raschiamento. Chiediamo anche ai vicini!

Cosa fare se il gatto è davvero scomparso

Se il gatto è scomparso da tre giorni. È arrivato il momento di dichiarare ufficialmente la sua sparizione. Questo è il momento di andarlo a cercare nel quartiere. Non dimentichiamo di portare una torcia e il pacchetto dei croccantini, per fare rumore.

Cerchiamolo nei garage e nelle case abitate e disabitate. Chiamiamolo di tanto in tanto, dandogli il tempo di raggiungerci se è nei paraggi e ci ha sentiti. Facciamo sapere a quante più persone possibile di aver perso di vista il nostro piccolo felino di casa e coinvolgiamo amici e parenti nella ricerca del gatto scomparso.

Postiamo su Facebook l’appello di smarrimento corredato da una bella foto del fuggiasco.

Allarme rosso!

Contattiamo la Protezione animali e la Polizia locale. Prepariamo un volantino con una sua fotografia e offriamo una “buona ricompensa” per il suo ritrovamento: i soldi, si sa, muovono mari e monti. Con numero telefonico e descrizione semplice del gatto, mettiamo i volantini nei negozi, normali o per animali, ambulatori medici, supermercati, ambulatori veterinari, Comune, scuole, cassette della posta. Fissiamo anche qualche volantino ai pali della luce e ai lampioni.

Il gatto è stato ritrovato?

Se qualcuno ci chiama per dirci di aver trovato un gatto, assicuriamoci che presenti tutte le caratteristiche distintive del nostro. Organizziamo un incontro e portiamo con noi il trasportino. Cerchiamo di non andare da soli e se, come si spera, il gatto è proprio il nostro, comunichiamo a chi di dovere il suo ritrovamento.

Una volta rientrati a casa, controlliamolo, vediamo che stia bene e diamogli un po’ di pappa. Osservandolo capiremo in fretta se ha passato una brutta avventura o se voleva solo estraniarsi un po’.

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