Secondo uno studio, la forma delle pupille degli animali sarebbe fortemente legata allo stile di vita che conducono.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Science Advanced, la forma delle pupille degli animali sarebbe fortemente legata allo stile di vita che conducono. La ricerca, effettuata su ben 214 specie di animali e che ha coinvolto anche alcuni gatti, sembrerebbe aver dimostrato che i predatori che tendono agguati hanno le pupille orientate verticalmente, mentre quelli con la pupilla circolare cacciano inseguendo le loro prede. Martin Banks, uno degli autori, ha affermato:
“Per le specie che sono attive sia di notte che di giorno, come i gatti, le pupille a fessura forniscono la gamma dinamica necessaria per aiutarle a vedere in condizioni di scarsa illuminazione e allo stesso tempo non essere accecate dal sole di mezzogiorno.”
Un altro elemento molto interessante rilevato dallo studio riguarda il fatto che ad avere le pupille verticali siano i predatori più piccoli, come appunto i gatti, mentre, per esempio, tigri e leoni hanno le pupille circolari.
Le prede, per esempio capre e pecore, presentano invece pupille orizzontali. I ricercatori, riproducendo il punto di vista degli animali attraverso modelli computerizzati, hanno scoperto che ciò accade perché questi animali hanno bisogno di “guardarsi le spalle”. Infatti, avere le pupille orizzontali gli consente di allinearle con il terreno e di conseguenza di far entrare più luce dalla parte posteriore, anteriore e laterale; in questo modo riescono ad avere una visione panoramica che permetta di individuare i predatori in avvicinamento, che di solito provengono da terra, senza troppi punti ciechi. Inoltre, una volta rilevato un predatore, devono riuscire a correre via e questa conformazione gli permette di riuscire a guardare abbastanza bene con la coda dell’occhio per correre velocemente e schivare eventuali ostacoli.
Il prossimo obiettivo dei ricercatori, dopo aver studiato gli animali terrestri, sarà quello di focalizzarsi su uccelli e pesci.
