A giugno un automobilista ha preso a calci un gattino perché si era rifugiato nel vano motore della sua macchina. Ora è arrivata la sentenza.

26 Novembre 2020 di Chiara Pedrocchi

A giugno di quest’anno a Piazza Armerina, in Provincia di Enna, si è verificato un episodio inqualificabile: un automobilista, di mestiere direttore di un supermercato, ha preso a calci un gattino fino a spezzargli una gamba. La colpa del piccolo? Essersi rifugiato nel vano motore.

Purtroppo, molto spesso episodi di questo genere passano inosservati. Ma il destino ha voluto che questa volta andasse diversamente: come testimone, infatti, c’era un concittadino dell’autore della violenza, un certo Enrico Rizzi, segretario nazionale del Partito animalista europeo (Pae), che ha denunciato l’accaduto alla polizia.

Ieri, finalmente, alla persona che ha colpito il gattino è arrivata la pena: 10 mila euro di multa. Una sanzione molto salata che però non rende giustizia alla dignità del povero gatto.

La domanda da porsi a questo punto è: se continuiamo a essere così clementi con chi si comporta in modo tanto mostruoso, finiranno mai gli episodi di maltrattamento e di violenza sugli animali?

Dopo la sentenza, lo stesso Rizzi ha dichiarato:

 Serve il carcere immediato per chi maltratta ed uccide gli animali ed anche una presa di posizione del sindaco che ad oggi non ha speso una sola parola a difesa dell’animale.

Sempre Rizzi ha poi aggiunto:

È per questo motivo che continuo giornalmente a sentire deputati e senatori affinché la legge venga modificata quanto prima. Questa condanna intanto è un segnale forte per chi ritiene che la vita di un indifeso animale valga come un pezzo di carta da lanciare via.

La violenza non deve mai essere sottovalutata, farlo comporta una normalizzazione di questi comportamenti.

Anche noi, come redazione di Amici di casa, speriamo che la pena per chi commette atti tanto terribili sia presto ricalibrata sulla base della gravità dell’azione e includa il carcere.

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