Cosa è cambiato nei 100 giorni di governo Draghi in materia di preservazione della biodiversità nel nostro Paese?

1 Giugno 2021 di Chiara Pedrocchi

In occasione dei 100 giorni dall’insediamento del Governo Draghi, Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) ha rilasciato un comunicato stampa, scritto col fine di tracciare un bilancio delle attività svolte in materia di biodiversità: il resoconto, purtroppo, pare essere negativo.

Enpa riporta come sia nel piano di rinascita (PNRR) sia nelle discussioni sulla semplificazione sia emersa scarsa volontà di impegno sulla crisi di tante specie e degli ecosistemi, prima condizione per la loro sopravvivenza. Tutto ciò nonostante siano ben note le dimensioni di tale crisi, con il declino di oltre il 35% della fauna dell’Unione Europea.

Enpa afferma che il futuro del nostro Paese è legato alle politiche europee che esigono risposte forti ed efficaci. E l’esigenza di tali risposte diviene ancora più stringente dopo l’importante decisione assunta il 28 maggio scorso con l’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, del Piano Strategico 2020-2030 in materia di biodiversità, passaggio che prelude alla discussione in sede plenaria che avverrà nella prima settimana di giugno. Mentre si consuma sul Pianeta la sesta estinzione di massa, l’Italia non può certamente sottrarsi agli obblighi che ha nei confronti dell’Europa, inclusa la grande sfida per la sopravvivenza di tanti esseri viventi. Quindi, continua Enpa, è necessario riportare la Natura nella nostra quotidianità. Dalla tutela della biodiversità dipende gran parte della nostra economia ma soprattutto la nostra vita: acqua, aria, insetti impollinatori e piante alimentari. E di rigorose misure per fiumi, suolo, foreste, animali si occupa anche il Piano Strategico per il 2030.

L’associazione ha già denunciato l’assenza nel PNRR degli interventi prioritari di tutela degli habitat, a cominciare dalla Rete Natura 2000 e dalla tutela obbligata di non meno del 30% del territorio nazionale. Per adempiere alle richieste dell’Europa servono fondi adeguati, non certamente quelli che il PNRR ha destinato loro con la previsione di interventi modesti e marginali. Enpa chiede dunque al Governo e al Ministro della Transizione Ecologica un’assunzione di responsabilità, per il bene del patrimonio naturale e per gli obblighi che abbiamo nei confronti dell’Unione Europea.

Proseguendo su questa strada il primato in materia di ricchezza di biodiversità, da sempre vantato dall’Italia, rischia di divenire soltanto un ricordo del passato, perciò noi di Amici di Casa ci associamo all’appello di Enpa, nella speranza di vedere presto azioni forti e concrete.

Lascia un commento