Se abbiamo intenzione di adottare una tartaruga di terra dobbiamo essere informati sul suo letargo. Questo è un processo atavico e fondamentale per moltissime specie, per affrontare l’inverno, al fine di difendersi dal freddo, e perché non troverebbero più cibo adatto a loro.
Conoscere come funzioni il letargo di una tartaruga è fondamentale se lei è la nostra amica di casa. Nel corso dell’inverno, le tartarughe di terra entrano in questa fase, andando alla ricerca di rifugi precedentemente formati o scavando da sé tane sotterranee. Una sistemazione fondamentale per combattere congelamento e disidratazione.
Le tartarughe sono, come i rettili in generale, creature ectotermi. Con questo termine si fa riferimento alla straordinaria capacità di regolare la propria temperatura corporea. Quest’ultima subisce mutamenti ben precisi a seconda delle condizioni esterne. In questo modo, le regolari attività di organi e apparati rallentano con il diminuire delle temperature ambientali.
Il rallentamento metabolico e delle funzioni vitali prosegue fino a raggiungere uno stato di immobilità e anoressia noto come letargo o ibernazione. Un processo molto importante che ha un impatto sull’intero ciclo vitale della tartaruga, consentendo una funzionalità corretta del suo organismo sebbene il rettile si trovi in uno stato di totale straniamento vitale.
Sono svariati i segnali dell’imminente letargo della tartaruga, che consentono di capire l’avvio di tale processo. Nel corso delle settimane che antecedono il sonno, le tartarughe sono solite mangiare sempre meno. Arrivano quasi a interrompere del tutto la propria nutrizione, risultando molto più sonnolente del solito.
Un proprietario inesperto può facilmente pensare a un problema molto serio, quando invece è la natura che sta preparando il corpo della nostra amica ad affrontare il gelo invernale. Spesso risultano sorde ai richiami, sono pigre e inappetenti. Iniziano, inoltre, a subire particolarmente gli effetti del freddo, cercando di continuo riparo, laddove possibile.
Quando il letargo ha inizio, risultano completamente assenti, come se dormissero in maniera perenne. Importante prestare attenzione alla colorazione che dovrebbe restare identica allo stato cosciente. Sarebbe utile effettuare una visita dal proprio veterinario di fiducia nella fase preparatoria del letargo. Si potranno così completare gli ultimi accertamenti medici prima dell’entrata in questo lungo stato.
Come si prepara al letargo la nostra tartaruga
Non allarmiamoci quando il freddo sta per arrivare, perché una tartaruga di terra è in grado di sopravvivere al letargo sia in giardino che in casa. La possibilità di lasciarla libera in natura è ottimale, in giardino o in un vicino bosco, perché non interferisce con un processo naturale.
In questo caso sarà dunque lei a gestire l’intera fase preparatoria. La ricerca del luogo giusto inizia solitamente nel mese di ottobre, anche se il cambiamento climatico potrebbe ritardare il tutto, dato che le elevate temperature percepite in autunno, ritardano il normale letargo.
Il rifugio è in genere ottenuto scavando con le proprie zampe per circa 10 centimetri. In questo caso sarebbe opportuno mettere a disposizione dell’animale della terra alquanto morbida, così da essere certi che possa scavare facilmente.
Optare per il letargo della tartaruga in giardino è decisamente la scelta più comoda. Si rispetta il naturale processo, senza “forzarlo” in qualche modo con le temperature domestiche, e si riesce ad avere controllo del benessere dell’animale.
Come detto, occorre individuare un’area dal terreno morbido, magari facilitando il processo, smuovendo parti di terriccio. Si lascerà allora scavare la tartaruga da sé, fino a raggiungere le dimensioni della tana che reputa idonea al suo sonno invernale. Se volessimo offrire una tana ancora più confortevole potremmo preparare una cassetta interrata, arricchita da foglie morte e terra.
È bene sapere, inoltre, che le tartarughe di terra temono pioggia e umidità. Ergo, sarebbe meglio scegliere un’area riparata per collocare la cassetta.
Letargo in casa
Se non abbiamo a disposizione un giardino, possiamo gestire il riposo invernale della nostra amica a casa, ma ovviamente dobbiamo preparare per lei le condizioni ottimali per il suo ritiro invernale. La casa falsa la percezione dell’inverno, perché le temperature sono più elevate. Non dobbiamo sottovalutare, tuttavia, che se la natura ha predisposto un riposo invernale per un essere vivente, questo ha la necessità di ritirarsi.
Se dobbiamo gestire il letargo delle tartarughe in casa, dobbiamo assolutamente scegliere un luogo tranquillo, riparato dalla luce e dai rumori, con una temperatura interna costante tra i 5 e i 10 gradi.
In questo caso, per assicurare un riposo adeguato durante il letargo alle nostre testuggini, è necessario che noi le prendiamo e le riponiamo in una cassetta di legno o in uno scatolone di cartone.
L’ideale è che contenga terra pulita per tartarughe, foglie morte o paglia naturale e una ciotola d’acqua per reidratarle. Se possibile, isoliamo la casetta per tartarughe dal pavimento con un foglio di plastica. Se siamo inesperti, facciamoci dare consigli dal veterinario per costruire un ottimo giaciglio che possa garantire il riposo alla nostra tartaruga.