Il proprietario di tre cani che abbaiavano tutta la notte perché lasciati soli in terrazzo, veniva condannato in primo grado per "disturbo del riposo delle persone". La sentenza però viene ribaltata in Cassazione.

17 Aprile 2018 di Redazione

La Cassazione: niente condanna se il disturbo è circoscritto

Il proprietario di tre cani che abbaiavano tutta la notte perché lasciati soli in terrazzo, veniva condannato in primo grado per “disturbo del riposo delle persone“.
La sentenza però viene ribaltata in Cassazione.

E difatti la Corte di cassazione, con la sentenza 16677, annulla la condanna inflitta dal Tribunale per il reato di disturbo del riposo delle persone trattandosi di “un verdetto frettoloso fatto senza le dovute verifiche“.
La Corte evidenzia che la condanna poteva scattare anche se l’episodio contestato era avvenuto in una sola notte, in presenza, però, di elementi ulteriori che i Giudici di Primo grado hanno omesso completamente di valutare.

La Cassazione: condanna solo in presenza di elementi essenziale e indagini approfondite

La decisione del Tribunale di primo grado avrebbe dovuto tenere in considerazione diversi elementi:

  • rumori di fondo che possono fare la differenza nell’avvertire la fonte di disturbo;
  • luoghi a maggiore o minore densità abitativa;
  • potenzialità delle immissioni sonore a recare disturbo a più persone;  
  • stazza dei cani: l’intensità del rumore cambia se ad abbaiare è un chihuahua o è un alano;

La Corte di Cassazione evidenzia che la potenzialità delle immissioni sonore a recare disturbo, in realtà era molto limitata, avendo arrecato disturbo solo ai proprietari dell’appartamento confinante.

 

 

 

 

 

 

 

 

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