Il Daspo cinofilo vieta a chi ha maltrattato animali di adottarne altri. Scopri come funziona e dove è già attivo.

26 Giugno 2025 di Letizia

In Italia prende forma un’iniziativa concreta per la tutela degli animali da compagnia: il Daspo cinofilo. Si tratta di una misura amministrativa che punta a impedire che chi ha maltrattato un cane possa averne nuovamente uno. Un provvedimento semplice, ma capace di incidere profondamente sulla prevenzione, partendo dal livello più vicino ai cittadini: i Comuni.

Che cos’è il Daspo cinofilo

Il Daspo cinofilo è ispirato al modello del Daspo sportivo e prevede l’interdizione all’adozione, all’acquisto o all’affido di animali per tutti coloro che sono stati condannati per reati legati al maltrattamento, all’abbandono o alla detenzione non idonea.

A introdurlo è stato il Comune di Nichelino, nel torinese, su proposta dell’educatore cinofilo e assessore alle Politiche Animaliste Fiodor Verzola. L’obiettivo è impedire che chi ha già causato danni a un animale possa farlo di nuovo, spezzando il ciclo di abuso che spesso si ripete.

Come funziona il provvedimento

Una volta accertata la condanna o la responsabilità in casi di maltrattamento, la persona viene inserita in una lista nera condivisa con le strutture autorizzate alle adozioni. Se tenta di adottare un nuovo animale, il sistema registra l’incongruenza e blocca l’affido.

Questo meccanismo si integra con il Sistema Informativo Nazionale per l’Anagrafe Canina (SINAC), garantendo il controllo anche da parte di veterinari pubblici, operatori del settore e forze dell’ordine. Il Daspo non ha valore penale aggiuntivo, ma è una misura amministrativa di tipo preventivo, pensata per interrompere sul nascere comportamenti potenzialmente dannosi.

Un modello replicabile anche altrove

L’esperienza di Nichelino ha già attirato l’attenzione di altri Comuni del Piemonte, come Collegno, Chieri, Carmagnola, Moncalieri e Torino. Anche la Regione sta valutando un’estensione su base territoriale, con l’obiettivo di creare una rete integrata in grado di prevenire aggiramenti della norma tra Comuni limitrofi. La vera forza del Daspo cinofilo risiede infatti nella sua applicabilità trasversale e nel coordinamento tra amministrazioni. Solo una banca dati condivisa può garantire l’efficacia del sistema su scala ampia.

Perché il Daspo cinofilo è importante

In Italia le pene per chi maltratta gli animali sono ancora spesso percepite come insufficienti e poco incisive. Il Daspo cinofilo rappresenta una risposta concreta: è applicabile in modo semplice, anche da amministrazioni con risorse limitate, e non richiede riforme legislative complesse.

Ma soprattutto, introduce un principio nuovo e chiaro: chi ha dimostrato di non essere in grado di prendersi cura di un animale non può essere messo nella condizione di farlo di nuovo. Questo tipo di intervento non solo protegge gli animali, ma rafforza il valore etico della convivenza tra esseri umani e animali domestici.

Un passo avanti per la tutela animale

Il Daspo cinofilo potrebbe diventare, con il giusto supporto istituzionale, una norma strutturale a livello nazionale. Accanto ai nuovi provvedimenti in fase di discussione in Parlamento, questo strumento rappresenta una delle novità più rilevanti nel campo della protezione animale. È la dimostrazione che, anche con strumenti amministrativi semplici e con il coinvolgimento diretto dei territori, è possibile costruire un modello di convivenza più giusto e rispettoso.

Lascia un commento