In questo articolo la veterinaria Monica Perego analizza la displasia del cane, con le relative cause e sintomi, le possibile cure e la prevenzione.
Cos’è la displasia del cane?
In termini medici, per displasia si intende un’alterazione qualitativa, quantitativa o morfologica di cellule, tessuti o apparati. Le displasie più frequenti nei cani riguardano le principali articolazioni: anca, gomito e spalla.
Molti club di razza ammettono alla riproduzione solo soggetti esenti da displasia (di grado A) o con una forma leggera (di grado B). Purtroppo sono pochi gli allevatori che lavorano con scienza e coscienza e così vengono ammessi alla riproduzione soggetti non testati o con risultati non veritieri.
Cause e sintomi
Come accennato, la causa più frequente è genetica (allevamento scriteriato) ed è quella che ha causato maggiori problemi in molte razze, soprattutto di media e grande taglia. Non indico alcuna razza in particolare visto che, ciclicamente, tutte sono state, sono e saranno colpite dal problema. Ricordo solo che in genere la displasia si diffonde maggiormente quando una razza diventa “di moda”, perché essendoci grande richiesta molti incompetenti si improvvisano “allevatori”, causando danni che solo generazioni di lavoro e studi da parte di allevatori degni di questo nome possono riparare.
Ma le displasie non sono solo genetiche e possono essere anche acquisite. Il cucciolo non è in grado di dosare le proprie forze e non vede il pericolo, quindi gioca fino a farsi male seriamente o, peggio ancora, può subire microtraumi continui che possono portare a un’alterazione delle articolazioni. Non voglio certo dire che il cucciolo debba essere tenuto in gabbia, ma il gioco deve essere controllato dall’occhio di un attento proprietario, in grado di fermarlo se esagera. Questo almeno fino allo sviluppo completo delle articolazioni che avviene intorno ai 15-18 mesi, secondo la razza.
Come si cura?
Se il problema è grave, con dolori e difficoltà motorie, si ricorre alla chirurgia, cercando di ridurre sofferenze invalidanti. È giusto però sapere che un’articolazione artificiale non permetterà comunque al nostro cane di trascorrere una vita serena come i suoi simili sani. Non trascuriamo poi l’aspetto emotivo e caratteriale: un cane che non può giocare, socializzare e che subisce traumi ne pagherà le conseguenze, ma se il problema è grave la chirurgia è il solo rimedio.
Abbiamo poi le displasie meno gravi, per fortuna le più frequenti, cui possiamo porre rimedio costruendo intorno all’articolazione malata una muscolatura che agisca da “impalcatura” esterna per contenere in sede l’articolazione. La si ottiene lavorando con un fisioterapista o un veterinario esperto di medicina dello sport. Ecco perché un cane con leggera displasia non deve stare fermo spesso: non si costruisce una muscolatura super… dormendo.
Displasia del cane: prevenzione
Per quanto riguarda la displasia su base ereditaria, è indispensabile non incappare in un allevatore incompetente o disonesto, quindi bisogna evitare la fretta e informarsi bene, prima di acquistare un cucciolo!
Per salvaguardarsi dalla displasia acquisita, invece, basta prestare attenzione a poche semplici regole nel periodo di crescita del cucciolo:
– non accelerare i tempi nel lavoro, se è un cane da lavoro
– a prescindere, evitare salti da altezze elevate e altre attività che possano causargli microtraumi costanti nel tempo.
Però, per quante attenzioni si mettano in pratica, in alcuni casi il famoso detto “la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo” per la displasia è alquanto veritiero.
Fonte: Dott.ssa Monica Perego, medico veterinario libero professionista. Si occupa principalmente di medicina dello sport applicata alla cinofilia, con particolare attenzione alle patologie conseguenti ad un errato allenamento.
Se hai trovato interessante questo contenuto, ti invitiamo a leggere anche: Otite nel cane: sintomi e cura.