In gran parte d'Italia tenere un cane alla catena è ancora legale: è quanto emerge dal rapporto realizzato dall'associazione Save the Dogs.

29 Marzo 2021 di Ilaria Aceto

Tenere i cani in catena, ossia tenerli legati a un punto fisso tramite una catena, una corda o un altro mezzo, impedendogli ogni tipo di movimento, magari perfino per gran parte della loro vita, dovrebbe essere considerato una forma di maltrattamento poiché ha gravi ripercussioni sulla salute fisica e psicologica dei cani. Invece, in gran parte d’Italia tenere un cane alla catena è ancora legale. Questo è quanto emerge dal rapporto realizzato dall’associazione Save the Dogs and Other Animals in collaborazione con la startup Green Impact.

Cani in catena: una forma di maltrattamento

Diversi esperti del settore hanno collaborato al report, come l’etologo Enrico Alleva, la dottoressa in medicina veterinaria Regina Binder e molti altri. Ciò che è emerso da un punto di vista etologico è che mantenere un cane a lungo legato e limitare i suoi movimenti costituisce un’enorme fonte di stress. Stress che può sfociare in frustrazione e irritabilità.

Come sappiamo, i cani hanno bisogno di fare movimento e lunghe passeggiate, sia per la loro salute fisica sia per ricevere stimoli mentali. Privarli di queste attività può portarli facilmente a mettere in atto comportamenti distruttivi. Infine, non possiamo dimenticare che i cani sono esseri sociali, che in quanto tali hanno bisogno di relazionarsi ai loro simili e ai loro padroni. I cani tenuti legati alla catena, invece, sono isolati e abbandonati a se stessi. Per questo costringere un cane a vivere in catene è una forma di violenza.

La legge in Italia

In Italia, sono normative regionali (o provinciali, nel caso delle provincie autonome di Trento e Bolzano) a regolare la questione. Il quadro del nostro Paese è variegato. Alcune regioni si distinguono per una grande arretratezza, non avendo alcuna legislazione in materia: è il caso di Liguria, Sicilia e Basilicata. Altre, invece, appaiono più virtuose e vietano espressamente la detenzione dei cani in catena: stiamo parlando di Campania e Umbria. Tuttavia, anche in questo caso non mancano delle ombre: in Campania, per esempio, non sono previste sanzioni per chi contravviene alla norma.

In generale però, ciò che emerge dal quadro legale italiano è un Paese ancora arretrato, che dovrebbe impegnarsi affinché ovunque tenere cani alla catena sia punito in quanto forma di maltrattamento e violenza.

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