Miro senza pace attaccato da Mario Adinolfi. Non si ferma il dibattito che divide l'italia. Dove sono i diritti degli animali?

9 Aprile 2018 di Redazione

Oltre al danno la beffa, Miro attaccato da Adinolfi: “prima dei diritti animali ci sono quelli umani”

L’udienza per il dissequestro di Miro, pastore abruzzese strappato dalle braccia e dall’amore dei suoi padroni a seguito di alcune denunce partite dal un vicino di casa a causa, a detta dell’uomo, del fastidio provato dall’abbaio incessante del cucciolo, è stata fissata per il 10 del mese di aprile.

Abbaiare è un diritto del cane, ma non per tutti: Adinolfi dice la sua

Questa vicenda, di cui ci eravamo già occupati,  un cane è stato sequestrato perchè abbaiava troppo, sembra non avere una soluzione, e al dolore dei padroni per il forzato allontanamento del loro cane, si aggiungono le pesanti parole del giornalista Mario Adinolfialle signore consiglio sempre di fare figli invece di prendersi un animale“, intervenendo in difesa del vicino di casa.

Il noto giornalista sottolinea come non esista solo un diritto del cane ad abbaiare, come, al contrario, sancito espressamente dal Tribunale di Lanciano, ma ben più pregnante è il diritto dell’uomo alla quiete notturna, “attenzione ad idealizzare l’animale o a renderlo antropomorfo perché prima dei diritti degli animali vengono quelli degli umani”.

Tale affermazione ha suscitato un grande sdegno tra i firmatari della petizione, lanciata dalla padrona di Miro per riportarlo a casa, e non solo : per il movimento animalista abbaiare è un diritto del cane.
Miro non solo si trova rinchiuso al canile Pan Ente Provinciale Protezione Animali e Ambiente di Rovereto lontano dall’amore e dall’affetto della sua famiglia, ma si trova altresì al centro di un vivace dibattito mediatico che sta dividendo l’Italia.

La vicenda sta assumendo contorni sempre più nitidi a seguito della dichiarazioni dei gestori del canile in cui il povero animale si trova rinchiuso, secondo i quali Miro non avrebbe mai abbaiato da quando si trova solo nella sua gabbia, e non c’è altro da fare che aspettare il provvedimento del giudice di Trento, il quale dovrà pronunciarsi sull’istanza di dissequestro.

Speriamo che Miro possa tornare presto dalla sua famiglia.

 

 

 

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