Ogni favola che si rispetti ha un lieto fine: si conclude nel migliore dei modi la vicenda di Miro, il cane sequestrato ai suoi padroni perchè abbaiava troppo. Il Tribunale del Riesame ha disposto il dissequestro del cane

11 Aprile 2018 di Redazione

Miro torna a casa: finalmente potrà riabbracciare la sua famiglia

Ogni favola che si rispetti ha un lieto fine: si conclude nel migliore dei modi la vicenda di Miro, il cane sequestrato ai suoi padroni perchè abbaiava troppo.

Il Tribunale del Riesame ha disposto il dissequestro del cane, che già da domani potrà tornare tra le braccia dei suoi padroni.
L’unica restrizione imposta dal Tribunale è che il cucciolotto dorma dentro casa durante le ore notturne.

Miro torna a casa domani: vinta la battaglia per la libertà

Il Giudice del riesame ha stabilito che Miro dovrà essere rilasciato dal Canile Pan Eppa di Rovereto dove era rinchiuso.
Per il Pastore Maremmano si tratta di una grande vittoria, anche se dal punto di vista giudiziario la vicenda non finisce qui:  è giusto ricordare che i padroni erano già stati sanzionati con due decreti penali scaturiti a seguito della denuncia di un vicino di casa, infastidito dall’abbaiare del cane.

Abbiamo vinto tutti una battaglia di libertà contro una detenzione illegittima e illogica. Abbaiare è un diritto esistenziale dei cani. L’allontanamento coatto pregiudicava il benessere dell’animale. Ho chiamato la padrona del cane e mi ha confermato che domani riabbraccerà il suo amico a quattro zampe e nella mediazione si è arrivati a un accordo che Miro dovrà stare la sera a casa, come già accadeva“. Con queste parole Rinaldo Sidoli, responsabile centro studi del Movimento Animalista accoglie la notizia della liberazione del cane.

Conclude  Sidoli “il Movimento Animalista ha sostenuto la petizione #freeMiro che ha raccolto oltre 242 mila firme grazie sopratutto anche all’intervento dell’on. Michela Vittoria Brambilla. La padrona del maremmano ci ha ringraziati per il prezioso aiuto“.

Ci auguriamo che la vicenda capitata a Miro possa rimanere un caso isolato, che non venga utilizzata quale strumento per limitare le persone nel possedere animali.

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