Scopri i rettili marini dell’era dei dinosauri alla mostra Oceani Perduti al Museo Kosmos di Pavia, dal 27 settembre 2025 al 28 giugno 2026.

1 Luglio 2025 di Letizia

A Pavia una mostra che promette di lasciare senza fiato, tra colossali modelli a grandezza naturale, ricostruzioni virtuali e spettacolari installazioni interattive: “Oceani Perduti. Giganti marini al tempo dei dinosauri”, in programma dal 27 settembre 2025 al 28 giugno 2026 presso Kosmos – Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, si preannuncia come l’evento scientifico e culturale dell’anno. Un’esposizione unica nel panorama italiano che farà rivivere, con taglio scientifico ma accessibile a tutti, i signori degli abissi vissuti tra 285 e 85 milioni di anni fa.

Un tuffo negli oceani della preistoria

Non si tratta solo di una mostra ma di una vera e propria esperienza immersiva, pensata per stupire, incuriosire e far riflettere. Grazie alla collaborazione con PaleoAquarium, format ideato dalla società Prehistoric Minds, il percorso prende vita attraverso 24 sezioni tematiche, oltre 50 modelli preistorici, 10 calchi di fossili, 8 postazioni multimediali (di cui 3 interattive) e un allestimento che fonde scienza, arte e tecnologia.

I protagonisti? I giganti marini dell’era Mesozoica: ittiosauri, plesiosauri, mosasauri, tartarughe, ma anche pterosauri, placodonti e spettacolari pesci antichi. Tra le ricostruzioni più imponenti, spicca quella del Tylosaurus, lungo 12,7 metri, di cui sarà esposta a Pavia la parte anteriore, mentre l’intero esemplare sarà protagonista di un tour itinerante in Italia.

Scienza e divulgazione per tutte le età

La mostra, completamente ideata e realizzata in Italia, nasce dal lavoro congiunto di paleontologi, artisti, illustratori e artigiani, e si rivolge tanto agli appassionati quanto ai neofiti. Ogni sezione è articolata su più livelli di approfondimento: pannelli descrittivi, commenti degli esperti e sezioni “Lo sapevi che?” per sfatare miti e stimolare la curiosità dei più giovani.

Come spiega Paolo Guaschi, naturalista e curatore della sezione di Paleontologia di Kosmos, “Oceani Perduti è molto più di una rassegna storica: è uno strumento per capire il presente e riflettere sul futuro. I fossili non sono solo memoria del passato, ma chiavi di lettura del nostro tempo, in cui si parla sempre più spesso di cambiamenti climatici e sesta estinzione di massa”.

Tra animazioni, exhibit e paleoscienza

Il percorso espositivo si arricchisce di numerose novità: animazioni 3D, exhibit sensoriali, laboratori educativi e un originale “teatro anatomico” dove un ittiosauro – nel ruolo del prof. Steno – illustrerà l’anatomia dei plesiosauri a partire da una carcassa sezionata. La sezione “Making of” svelerà il dietro le quinte della paleoarte, dalla scoperta fossile alla ricostruzione virtuale o scultorea.

Simone Maganuco, paleontologo e co-ideatore del progetto, sottolinea l’approccio critico della mostra: “Vogliamo raccontare questi animali come esseri reali, non mostri da film. Alcuni plesiosauri, per esempio, avevano comportamenti simili ai mammiferi marini odierni, con cure parentali complesse. Smontare i cliché per offrire una visione aggiornata è una delle nostre missioni principali”.

Un evento culturale e scientifico a tutto tondo

Accanto alla mostra, un ricco calendario di attività collaterali curate da ADMaiora: visite guidate, laboratori per scuole e famiglie, eventi speciali, notti al museo e compleanni a tema. Conferenze e incontri con esperti di fama internazionale – come Federico FantiCristiano Dal Sasso e Davide Bonadonna – completeranno l’offerta formativa.

L’iniziativa è patrocinata da enti scientifici di rilievo nazionale come ANMS, SPI, SGI e APPI. La presentazione ufficiale si è svolta al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, con cui Kosmos ha avviato una collaborazione a lungo termine.

Un ponte tra passato e futuro

Oceani Perduti è un invito a immergersi nella storia della vita marina per comprendere la complessità del mondo che ci circonda e riflettere su quanto le dinamiche evolutive del passato possano offrire chiavi di lettura per affrontare le sfide ambientali del presente. Come ricorda Paolo Mazzarello, direttore di Kosmos, “vogliamo stimolare la meraviglia, ma anche la consapevolezza. Gli oceani oggi sono al centro di importanti battaglie ecologiche: raccontare quelli del passato ci aiuta a capire l’urgenza di proteggere quelli del presente”.

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