Il Festival di Sanremo, fondato nel 1951, rappresenta un pilastro della musica italiana e un evento di grande richiamo per artisti e pubblico. Dall’11 al 15 febbraio 2025 si svolge la nuova edizione condotta da Carlo Conti e l’Italia è con il fiato sospeso per scoprire chi sarà il vincitore di quest’anno dopo il successo di Angelina Mango nel 2024 con La Noia.
Ogni anno, il festival attira l’attenzione di migliaia di spettatori e ascoltatori, diventando una piattaforma significativa per la promozione di nuovi talenti e canzoni memorabili. La manifestazione si è evoluta nel corso degli anni, riflettendo i cambiamenti della società italiana e integrando temi culturali, sociali e ambientali. Uno degli aspetti più affascinanti della musica di Sanremo è il modo in cui molti artisti hanno scelto di esplorare il tema degli animali, utilizzandoli come simboli o protagonisti nei loro brani.
L’animale, quale metafora, ha un forte significato nell’universo musicale. Diverse canzoni di Sanremo hanno tratto ispirazione da elementi naturali, animali feroci o dolci creature, per esprimere emozioni complesse e messaggi profondi.
In questo contesto, gli animali si presentano non solo come soggetti da celebrare, ma anche come veicoli per trasmettere dilemmi esistenziali, critiche sociali o semplicemente per richiamare sentimenti di nostalgia e affetto. Ad esempio, il gatto spesso simboleggia l’indipendenza e la misteriosità, mentre il cane rappresenta fedeltà e amore incondizionato.

Sanremo e gli animali
Il Festival di Sanremo ha ospitato nel corso degli anni una serie di canzoni iconiche che celebrano la bellezza e la simbologia degli animali. Questi brani, che spaziano da emozionanti ballate a ritmi più vivaci, riescono a catturare l’attenzione del pubblico, riflettendo temi universali come l’amicizia e la libertà attraverso la rappresentazione animale.
Una canzone memorabile è “Tornerò” di Iva Zanicchi, presentata nel 1968 che non menziona esplicitamente un animale, ma utilizza la figura del falco per simboleggiare il desiderio di libertà e l’anelito verso l’amore. Questa metafora ha colpito l’immaginario collettivo e ha aggiunto un ulteriore strato di significato alle emozioni universali che caratterizzano la musica.
Altri artisti, come Antonello Venditti, nella sua famosa “Gli animali”, presentata nel 1973, hanno optato per un approccio diretto e esplorano nel testo il legame tra uomini e animali, sottolineando la necessità di proteggere le creature che ci circondano.
Poi si può citare la storica Vola colomba di Nilla Pizzi, L’elefante e la farfalla di Michele Zarrillo, l’ironica Vorrei avere il becco di Povia e la divertente Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani dove “la scimmia nuda balla”. Per i gatti ricordiamo Due gattini del 1952 del Duo Fasano, Un gatto nel blu di Roberto Carlos del 1972, Qui gatta ci cova di Tullio De Piscopo del 1993, mentre per i cani Faccia di cane dei New Troll del 1985. Una lunga tradizione e non ci resta che ascoltare e vedere se Sanremo 2025 ci regalerà altre emozioni in tal senso.