Ieri, il consiglio comunale di Savona ha confermato la validità dell'ordinanza anti-cane creando una spaccatura irreparabile con i proprietari dei cani

6 Febbraio 2018 di Laura Alessandroni

L’ordinanza anti-cane è stata confermata ieri dal consiglio comunale

Ieri, il consiglio comunale di Savona ha confermato la validità dell’ordinanza anti-cane creando una spaccatura irreparabile con i proprietari dei cani

 

Dal 20 dicembre la città di Savona è divisa in due: coloro, come il comune della città, che erano a favore dell’ordinanza anti-cane e chi era contro, dall’Enpa ai proprietari dei cani al M5S che aveva chiesto la revoca dell’ordinanza. Ieri pomeriggio il penultimo punto del giorno è stato il più atteso di sempre, ma anche il più discusso e male accettato. Infatti il pubblico ha spesso riso e replicato alle dichiarazioni dei consiglieri di maggioranza o applaudito a quelle dei pentastellati, tanto che più volte il presidente Renato Giusto ha ripreso il pubblico arrivando anche a minacciare di sospendere la seduta. Alla fine i voti totali sono stati 28, di cui 18 a favore dell’ordinanza e 10 contrari, confermando così quanto deciso dalla sindaca Ilaria Caprioglio, “Non posso permettere che ogni giorno si riversino 8 mila litri di pipì dei cani”.
L’ ordinanza prevede il divieto ai cani di fare i loro “bisognini” in alcune zone del centro cittadino, con multe previste anche qualora i padroni adempiano all’obbligo, comunque vigente in ogni parte della città, di pulire. Visto che la sindaca ha sostenuto sia stato un errore quello di limitare l’ordinanza al centro storico, probabilmente il divieto sarà esteso ai porticati di tutta la città poiché è ritenuto che la quantità di minzione dei cani censiti sia troppa: 8 mila litri secondo i calcoli dei veterinari Asl, poca, invece, l’educazione dei proprietari e il controllo che potrebbero applicare sugli amici a 4 zampe. “In un mondo perfetto Ata pulirebbe tutti i giorni e nessuno noterebbe il problema, ma esiste – ha spiegato Ilaria Caprioglio – e con l’assenteismo sistematico dei lavoratori della partecipata e i problemi ben noti è già difficile organizzare i semplici turni di pulizia ordinaria, impensabile perciò aumentarli“.

Alla discussione dell’ordinanza hanno assitito circa una ventina di proprietari, di cui alcuni con il cane, che, al termine del consiglio, hanno fatto sentire il loro disappunto e “braccato” all’uscita la sindaca, che ha dichiarato che qualche modifica ai divieti verrà comunque fatta ma la sostanza dell’ordinanza resterà.

 

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