Nei pressi della leggendaria città egizia di Berenice gli archeologi hanno portato alla luce un cimitero di cani, gatti e perfino scimmie!

22 Marzo 2021 di Ilaria Aceto

Nella società dell’antico Egitto gli animali occupavano un posto speciale, basti pensare che i gatti venivano considerati sacri (come abbiamo spiegato qui). Questa teoria viene confermata da una recente scoperta riportata da Adnkronos: gli archeologi hanno trovato un grande cimitero che ospitava cani e gatti. Il ritrovamento è opera di un team guidato da Marta Osypinska, professoressa dell’Accademia Polacca delle Scienze.

Il sito archeologico in cui è stata fatta la sensazionale scoperta si trova nei pressi della leggendaria città di Berenice: un porto affacciato sul Mar Rosso che intratteneva scambi con l’Africa Orientale, l’India e l’Europa. Il cimitero per cani e gatti scoperto in questa zona risale al I secolo d.C. ed è quindi probabilmente il più antico mai rinvenuto. Qui sono stati sepolti circa 600 animali, prevalentemente gatti ma anche cani e scimmie macaco.

L’unicità di questa scoperta non deriva solo dall’antichità dei reperti ritrovati, ma anche da altri fattori. Per prima cosa, a differenza di altre necropoli, nel cimitero sono stati sepolti solo animali e nessun essere umano. In secondo luogo, i gatti e i cani non erano stati precedentemente mummificati come invece accadeva nei cimiteri fatti costruire dai faraoni. Infine, le sepolture dimostrano la dignità e l’importanza che gli antichi egizi attribuivano ai loro cani e gatti: ogni soggetto è stato seppellito in tombe singole, in una posizione che ricorda quella del sonno. Inoltre, molti di loro al collo portavano collari fatti di stoffa, conchiglie, vetro e ceramica.

Questa scoperta dimostra come nell’antico Egitto cani e gatti venissero trattati con cura non solo perché in grado di svolgere un ruolo attivo in casa (i gatti, per esempio, tenevano lontani i topi dai granai), ma soprattutto perché erano considerati animali d’affezione. Per esempio, alcuni degli animali ritrovati nel sito archeologico presentavano segni di età avanzata. Ciò significa che i loro proprietari li avevano nutriti e se ne erano presi cura anche quando non erano più autonomi o in salute!

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