"Us, Our Pets and the War" è in anteprima al Milano Film Fest 2025: storie di salvezza tra bombe e animali che devono essere condivise.

5 Giugno 2025 di Letizia

Durante l’invasione russa dell’Ucraina, tra fughe disperate, bombardamenti e città in rovina, c’è chi ha scelto di restare. Non per eroismo, ma per amore: quello verso i propri animali. Uomini e donne che, in mezzo all’orrore della guerra, non hanno voluto rinunciare alla cura, alla compagnia e alla responsabilità verso cani, gatti, leoni, lemuri, persino camaleonti.

Con Us, Our Pets and the War, l’esordiente Anton Ptushkin — già volto noto della TV ucraina — realizza un documentario potente e toccante, frutto di oltre un anno e mezzo di testimonianze raccolte tra le macerie e i silenzi di un Paese sotto assedio.

Di cosa parla “Us, Our Pets and the War”

Co-prodotto tra Ucraina e Canada, il film intreccia le voci di civili, volontari e soldati impegnati in un’insolita e profonda forma di resistenza: quella che passa attraverso la protezione dei più indifesi. Partendo dai gesti minuti e quotidiani dei suoi protagonisti, il racconto si allarga a riflettere su una verità universale: anche nel buio della guerra, esiste un’umanità che non si arrende.

Una pellicola intensa, ambientata nel cuore della guerra russo-ucraina, che narra le storie vere di civili, volontari e soldati che, in un Paese martoriato dal conflitto, si sono impegnati nel salvataggio di cani, gatti, leoni, lemuri, persino camaleonti. Un racconto che porta sul grande schermo il senso collettivo di una resistenza morale.

Un gesto d’amore come forma di resistenza

Girato nell’arco di oltre un anno e mezzo, il documentario è una raccolta di testimonianze autentiche, a tratti strazianti, ma sempre profondamente umane. Il risultato è un’opera potente e necessaria, che parte da gesti quotidiani — dare da mangiare a un cane, riparare una gabbia, accarezzare un gatto durante un raid aereo — per allargarsi fino a riflettere su una forma di resistenza morale, silenziosa ma incrollabile.

Lontano dal sensazionalismo, il film costruisce una narrazione delicata e partecipe, in cui la presenza degli animali diventa simbolo di umanità, fedeltà, e speranza. In un mondo lacerato dal conflitto, queste storie ci ricordano che la compassione è una forza rivoluzionaria. L’anteprima al Milano Film Fest rappresenta un’occasione unica per scoprire un punto di vista nuovo sulla guerra, uno sguardo che, senza retorica, ci restituisce la complessità emotiva e morale del vivere sotto assedio. Una visione necessaria, per chi crede che il cinema possa ancora raccontare verità capaci di scuotere coscienze.

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