Che i presidenti americani siano stati tutti, o quasi, amanti degli animali, è cosa assodata, e se James K. Polk (in carica dal 1845 al 1849) e Zachary Taylor (1849-1850) ebbero solo pony e cavalli, il loro predecessore John Tyler (1841-1845) ebbe due Irish Wolfhound e un Piccolo Levriero Italiano, inaugurando la serie dei capi di stato americani cinofili.
Se volete sapere tutto ma proprio tutto sugli animali che si sono accompagnati ai presidenti degli Stati Uniti, non c’è bisogno di andare Oltreoceano: basta collegarsi al sito del Presidential Pet Museum per fare un viaggio virtuale tra gli inquilini eccellenti, a due e a quattro zampe, della Casa Bianca, attualmente l’unico viaggio possibile perché il museo in “cemento e mattoni” è attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione. L’idea di realizzare un museo dedicato agli animali presidenziali è venuta nel 1999 a Claire Mc Lean, che fu scelta come toelettatrice di Lucky, il Bovaro delle Fiandre di Ronald Reagan, un cane che va strippato, e proprio utilizzando il suo pelo la mamma di Claire realizzò un ritratto del quattrozampe presidenziale che è possibile ammirare al museo.
Qui sono conservate non solo tantissime fotografie di tutti gli animali presidenziali, fino agli ultimi, Bo e Sunny, i Cão de Agua di Barack Obama, ma anche documenti storici, manufatti e oggetti davvero unici, come il campanaccio che era appeso al collo di Pauline Wayne, la mucca del presidente Taft (1909-1913) che ha avuto l’onore di brucare l’erba della Casa Bianca. Il museo ha cambiato sede diverse volte: inizialmente aperto a Lothian, nel Maryland, nel 2007 è stato trasferito ad Annapolis, l’anno seguente c’è stato un nuovo trasloco a Williamsburg, in Virginia, nel 2012 a Glen Allen, sempre in Virginia, e attualmente è in attesa
di riapertura.
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Foto via: thepoodleanddogblog.typepad.com