Potrebbe esservi capitato di incontrare un cane con un fiocco giallo sul guinzaglio o con un guinzaglio giallo. Scelte di gusto a parte, questo colore può avere un significato preciso. Può infatti essere un simbolo e recare un vero e proprio messaggio: quell’individuo non è da approcciare e va rispettato nella sua soggettività tenendo le distanze.
In tanti, soprattutto sui media italiani, scrivono ancora che l’idea del nastro giallo sia nata in Canada, grazie a una iniziativa che si chiama “The Yellow Project“. In realtà, l’origine di questo fenomeno più verificabile ad oggi va attribuita a una dog trainer svedese, Eva Oliversson, che l’ha lanciata nel giugno del 2012 e che ha chiamato “gulahund” (“cane giallo”).
Sul sito ufficiale dell’iniziativa ci sono diverse informazioni importanti per approfondirne il senso: “Un programma per e sui cani sensibili nella società. Finalmente puoi sostenere il tuo cane sensibile nella sua vita quotidiana nella società. Con un nastro o una bandana gialla al guinzaglio o sul cane, ora puoi segnalare agli altri che il tuo cane ha bisogno di spazio o tempo così da evitare l’incontro sia con le persone che con gli animali.
Ci sono molti motivi per cui un cane può avere bisogno di più spazio e potrebbe accadere per un periodo di tempo più o meno lungo nella vita. Anche i bambini piccoli possono imparare il significato del contrassegno giallo. Questi cani hanno bisogno del tuo aiuto! Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per informare il pubblico sul significato del fiocco giallo”.
Cosa rappresenta il nastro giallo
Lo scopo del simbolo giallo da far portare al cane, che sia un nastro o una bandana legati al guinzaglio, è di consentire a Fido di vedere rispettato il suo spazio vitale, ovvero fare in modo che altri non invadano quella che scientificamente viene chiamata la “bolla prossemica”.
Ogni individuo ha un suo confine che definisce il livello di distanza da tenere e mantenere dagli altri. Nella “zona intima” di un cane, per capirci, entrano pochissimi soggetti come coloro che appartengono alla famiglia, tra cui ovviamente la persona di riferimento. Nella “zona persona” ci sono gli amici, in quella “sociale” ci si scambia saluti e si può decidere di iniziare ad avere rapporti con gli sconosciuti, e in quella “pubblica” il soggetto vive in un contesto di convivenza, ma non ha intenzione di stringere una conoscenza o anche solo di fare un incontro diretto.
La nostra bolla prossemica come esseri umani è di un metro. Se ci pensiamo bene, permettiamo a pochissime persone di invadere il nostro spazio vitale, di abbracciarci e di toccarci. Qualora un estraneo invadesse questa bolla di prossimità, qualcosa di atavico nel nostro corpo inizierebbe a farsi sentire. Pensate ad un estraneo che improvvisamente ci abbracciasse, questo provocherebbe una sensazione fisica di fastidio, di invasione di spazio, di molestia.
Alcuni cani, dunque, per motivi che riguardano il loro background, le esperienze pregresse e tutto ciò che è la storia personale possono non avere intenzione o alcun piacere di trovarsi per forza di fronte qualcuno che li vuole accarezzare, per esempio, o non gradiscono il contatto con altri cani e l’incontro va evitato. L’idea è stata quella di fornire uno strumento utile come il mettere un nastrino giallo sul guinzaglio che offre la possibilità di prendersi particolare cura del cane e dare un segnale a tutti.
Il sito svedese aiuta ad evitare i malintesi
Se notiamo il segnale giallo dobbiamo assolutamente dare comprensione a questo cagnolino e al suo padrone ed evitare di imporre la nostra presenza. Grazie a questo segnale possiamo semplificare la vita a quei cani che, per un periodo più o meno lungo della loro esistenza, necessitano di più spazio da persone e animali. Alcuni cani, forse, ne avranno bisogno per sempre, nei casi in cui il loro problema fosse molto serio.
Un cane che ha bisogno di evitare i contatti con gli altri può avere problematiche diverse. Potrebbe essere malato, ferito o semplicemente anziano. Potrebbe avere avuto brutte esperienze di vita e aver bisogno di una distanza maggiore per allenarsi lentamente ad affrontare il nuovo ambiente. Una femmina potrebbe essere in calore. Un altro cane potrebbe essere sottoposto ad un “training quotidiano”.
Una volta che si è identificato il simbolo, tutto ciò che resta da fare è semplicemente rispettare quel cane e il suo umano di riferimento. Se si è da soli e si è particolarmente attratti dai cani, semplicemente, non avviciniamoci e manteniamo la giusta distanza. In realtà questo consiglio è valido per tutti gli incontri con i cani: spesso il nostro desiderio di contatto non è il loro. È facile da capire ciò che stiamo dicendo: immaginiamo un estraneo che si avvicini a noi e ci accarezzi il viso… sicuramente non è qualcosa di gradito.
Se si è in compagnia del proprio cane, per esempio in città, l’ideale è cambiare marciapiede o aiutare il proprio compagno a fare una bella curva larga così da dare un segnale chiaro all’altro soggetto “sensibile” che non si vuole arrivare all’incontro. Il rispetto altrui è la regola fondamentale da seguire sempre, che ci sia o non ci sia il nastro giallo.