2 Marzo 2020 di Andrea Comini

Una minaccia enorme

Il “greening” o “malattia del ramo giallo” è una minaccia gravissima per gli agrumi. In Florida, per esempio, “dalla sua prima identificazione nel 2005, la produzione di arance è crollata del 75%, e quella di pompelmo addirittura dell’85%. E il vettore del batterio è già stato ritrovato nelle Isole Canarie e in Portogallo”, scrive il sito specializzato terraevita.edagricole.it. Una minaccia terribile anche per noi, perché se arriverà in Italia, dove la produzione di agrumi è fiorente, sarà un danno economico enorme. Ma i cani potranno salvarci, a quanto pare.

Contagioso e senza cure

Il problema di questa malattia degli agrumi è che non ci sono cure: una volta che la pianta è stata colpita, è destinata a morire e, soprattutto, quando l’infezione si manifesta contagia anche le piante vicine. A meno che non venga rilevata con molto anticipo, cioè quando l’attacco, portato da un insetto che a sua volta trasmette il batterio killer, è agli esordi e non abbastanza esteso per contagiare le piante vicine. Ma i metodi per individuare precocemente il problema non erano efficaci, fino a quando…

Cani addestrati a scovare la minaccia

… qualcuno ha pensato di provare a utilizzare l’eccezionale olfatto dei cani per scovare la minaccia prima possibile. E scoprendo non l’odore dei batteri ma quello che le piante colpite emanano, che è diverso da quello delle piante sane. Un primo esperimento condotto in una piantagione di pompelmi in Texas con cani addestrati allo scopo ha dato un risultato eccezionale: il 95 per cento delle piante segnalate dai cani è risultato effettivamente sotto attacco, pur non avendo nessuna segnale visibile della malattia. E il bello è che i cani sono stati capaci di segnalare il problema con grande anticipo rispetto a quando sarebbe divenuto contagioso. In questo modo, le piante malate sono state rimosse prima di trasmettere la malattia alle altre. I nasi dei nostri amici fanno sempre meraviglie!

 

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