Gatto con problemi ai reni: come agire?
A darci maggiori delucidazioni su come aiutare un gatto con problema ai reni è il medico veterinario Piero M. Bianchi: “I reni sono due organi che hanno la funzione di depurare il sangue dalle sostanze di scarto in esso circolanti e di produrre l’urina, grazie alla quale le sostanze suddette vengono eliminate dall’organismo.
La più comune nefropatia che interessa il gatto è l’insufficienza renale, caratterizzata dalla perdita transitoria o definitiva, da parte dei reni, dell’assolvimento alla loro funzione depuratrice dell’organismo“.
Insufficienza renale gatto: le cause
Alcune razze feline come quella Persiana risultano geneticamente soggette allo sviluppo del rene policistico, un’affezione caratterizzata dalla formazione di cisti di dimensioni più o meno importanti, che comprimono il tessuto sano e determinano a lungo andare una forma di insufficienza renale cronica.
L’insufficienza renale acuta è provocata da avvelenamenti, per esempio alcune piante ornamentali; medicinali come il paracetamolo; determinate sostanze per uso domestico, come il liquido antigelo per le automobili, infezioni, alterazioni su base circolatoria, neoplasie e più raramente calcolosi renali o ureterali.
I sintomi più comuni
I sintomi dell’insufficienza renale del gatto si manifestano solo quando più dei due terzi del tessuto renale non funziona più a dovere. Il primo segno è in genere l’aumento della sete, un aspetto evidente perché i gatti tendono a bere poco o nulla, più la notevole produzione di urina, che appare particolarmente diluita, e porta a un maggiore consumo della lettiera.
Altri sintomi sono: la progressiva disidratazione, l’occhio dell’animale è infossato, la pelle perde la consueta elasticità e il mantello appare arruffato e in disordine, il vomito, la presenza di ulcerazioni nel cavo orale, la diminuzione dell’appetito, il dimagramento e il decadimento delle condizioni generali.
Insufficienza renale cronica del gatto: come curarla
La cura dell’insufficienza renale cronica del gatto si basa su di una serie di accorgimenti, farmacologici e non, il cui scopo è quello di mantenere l’idratazione e l’equilibrio idrico-salino dell’organismo, di favorire la diuresi, di migliorare la circolazione sanguigna ed evitare nel contempo di affaticare troppo i reni nell’espletamento delle loro funzioni.
Il programma terapeutico prevede la cosiddetta fluidoterapia. Le modalità e le dosi devono essere ovviamente stabilite dal medico veterinario di fiducia.
Gatto con problemi ai reni: l’alimentazione
Per preservare il consumo delle masse muscolari ed evitare il dimagramento dovuto alla malattia e alla vecchiaia, un gatto con problemi ai reni dovrebbe assumere poche proteine, purché di ottima qualità e alto valore biologico.
La presenza dei grassi aumenta l’appetibilità della razione. Meglio però gli acidi grassi della serie Omega-3, capaci di esercitare un’utile azione antinfiammatoria naturale. Gli zuccheri aiutano a garantire il senso di sazietà, senza interferire più di tanto sulla digeribilità dell’alimento.
Le fibre grezze sono fondamentali poiché hanno la capacità di legare i composti azotati nell’intestino, evitandone l’assorbimento nel sangue e, quindi, riducendo lo sforzo renale.
Anche l’integrazione vitaminica e minerale è di primaria importanza nella dieta di un gatto affetto da insufficienza renale: le vitamine idrosolubili e quelle liposolubili non devono mai mancare, mentre la quota di oligoelementi deve tenere conto degli abbondanti fabbisogni di potassio, eliminato in eccesso dall’organismo, e della riduzione del tenore di calcio e di fosforo.