Anche i gatti hanno carattere, personalità e linguaggio. La disciplina che studia il loro comportamento si chiama pet-ethology.

29 Novembre 2018 di Redazione

I gatti hanno carattere e personalità: lo dice la “psicologia dei gatti”

Gli studi parlano chiaro: anche i gatti, esattamente come gli esseri umani, hanno carattere, personalità e linguaggio. La disciplina che studia il loro comportamento si chiama pet-ethology, cioè la “psicologia” dei gatti.

Oggi sappiamo che ogni gatto è unico, ha determinate caratteristiche e una personalità ben definita. Leggendo i suoi comportamenti, siamo anche in grado di rendere più armonico il rapporto con lui. Possiamo capire che cosa ci vuole dire se graffia i bordi del divano, se si struscia sulle nostre gambe, se muove freneticamente la coda e se miagola in un certo modo. E non finisce qui, possiamo anche riuscire a capire il linguaggio dei gatti: vediamo insieme cosa ci vuole comunicare!

Il linguaggio felino? Un viaggio ricco di sorprese

Impariamo insieme, parola per parola, che cosa ci vogliono dire con i loro miagolii.

Miagolio lagnoso: si perde o è confuso, bisognoso di attenzione immediata, molto affamato.

Chiacchiericcio: fa vibrare i denti e muove le mascelle rapidamente con un suono che sembra un chiacchiericcio: succede quando vede una preda ma non è in grado di afferrarla.

Brontolio: è un suono basso, prolungato, rabbioso: è decisamente arrabbiato!

Miagolio: è il modo di “parlare” del gatto. Miagola per salutare gli amici e altri animali che conosce, magari si lamenta o chiede qualcosa.

Fusa: è un ronzio sommesso, ritmico, prolungato. Di solito il gatto lo emette quando è felice e contento, o in specifiche situazioni. A volte, tuttavia, fa le fusa se non si sente bene o ha dolori. In quest’ultimo caso indica bisogno di aiuto.

Soffio: segno di rabbia o fastidio, talvolta con emissione di saliva come in uno sputo.

Come rispondergli? Il gatto individua la differenza tra i diversi toni di voce. Se vogliamo mostrargli affetto, parliamogli con sussurri morbidi e sommessi e lui capirà subito. Se siamo arrabbiati e vogliamo che smetta di fare qualcosa, un richiamo aspro non mancherà di attirare la sua attenzione. Il gatto risponde in modo positivo anche al tono normale di conversazione e un micio che ci vuole bene gradisce che si conversi continuamente con lui. «Vado nell’altra stanza», oppure «Adesso mi siedo e guardo un po’ di televisione, vieni con me?», e così via. Presto conoscerà la nostra voce e imparerà a capire il nostro umore e i nostri desideri.

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