Osserviamo i gatti allo specchio
Per primo, fu l’etologo Gordon Gallup a specializzarsi sul tema degli animali allo specchio, elaborando un “test del riconoscimento di sé” per i Primati, purtroppo non applicabile agli animali sprovvisti di mani. Tuttavia, l’osservazione dei gatti allo specchio dà alcune indicazioni interessanti.
I gattini di 4-5 settimane propongono alla loro immagine nello specchio di giocare, interazione che man mano diminuisce probabilmente perché l’immagine non risponde in modo complementare ma in modo identico: non permette al piccolo giocherellone di ricevere una risposta pertinente.
Alcuni gatti riprendono interesse per la loro immagine nello specchio verso i 4-5 mesi e passano a volte una decina di minuti a osservarsi, spostando la testa da un lato all’altro. In generale non si spaventano, non soffiano, non reagiscono in modo particolare. Ci verrebbe dunque da dire che questi gatti pensano, riflettono!
La scienza non è ancora riuscita a dare una spiegazione
La scienza, però, non è ancora riuscita a dare una spiegazione a questo comportamento, anche se il suo studio potrebbe risultare molto importante nel contesto dell’etologia felina. Quello che ipotizzano gli studiosi è che il gatto, pur non essendo cosciente del concetto di immagine riflessa, intuisca che quell’immagine non è “reale” e fa in qualche modo parte di sé, come fosse un’ombra.