Negli ultimi anni, sempre più città italiane hanno intrapreso un percorso di trasformazione per diventare spazi più inclusivi anche per gli animali, non solo domestici ma anche selvatici e di passaggio. Questo cambiamento culturale e urbanistico nasce da una crescente consapevolezza: gli animali fanno parte integrante dell’ambiente urbano e la convivenza armoniosa con loro rappresenta un indicatore di civiltà, sostenibilità e rispetto per la biodiversità.
Milano: spazi verdi e tutela della fauna urbana
Da nord a sud, sono numerose le iniziative che mettono al centro il benessere animale come parte della qualità della vita cittadina. Milano, ad esempio, si distingue per la creazione di numerosi spazi verdi attrezzati per cani, ma anche per progetti più ambiziosi come quelli di tutela della fauna selvatica urbana.
A Milano uno dei fiori all’occhiello è l’Oasi Mirasole, situata lungo il Naviglio Vettabbia nel Municipio 5. Si tratta di un’area verde storica, estesa e ben conservata, dove si possono osservare caprioli, scoiattoli, ghiri, volpi e numerose specie di uccelli tra cui aironi cenerini e martin pescatore.
Il Comune ha inoltre lanciato una campagna per posare cartelli nei principali parchi cittadini – da Indro Montanelli a Parco Lambro – per scoraggiare il dar da mangiare alla fauna selvatica, proteggendo specie come nutrie, tartarughe e pesci rossi. In parallelo, per incentivare la biodiversità degli insetti impollinatori, sono stati creati veri e propri “hotel per api solitarie” nei Giardini Lea Garofalo, iniziativa pensata per favorire la sopravvivenza di almeno 5.700 specie di imenotteri selvatici.

Torino: educazione, randagismo e colonie feline
Torino ha puntato molto sulla sensibilizzazione e sull’educazione, promuovendo iniziative nelle scuole per insegnare ai bambini come relazionarsi correttamente con gli animali. Ha inoltre realizzato interventi nei parchi urbani per proteggere le colonie feline e ha incentivato la sterilizzazione e la cura degli animali randagi attraverso il coinvolgimento di associazioni locali.
Roma: oasi urbane e biodiversità sulle rive del Tevere
Roma, pur con le sue sfide legate all’estensione territoriale, ha dato vita a progetti che valorizzano il rapporto tra cittadini e animali, come le oasi urbane protette per uccelli migratori e tartarughe d’acqua, spesso presenti nei parchi pubblici. Anche il Tevere, con le sue rive riqualificate, è diventato un luogo in cui la fauna acquatica trova spazi di tranquillità, protetti e rispettati grazie a una gestione attenta.
L’Oasi urbana del Tevere, tra Ponte Risorgimento e Ponte Matteotti, copre circa 5.000 m² ed è gestita in collaborazione tra WWF e startup sociali come Ridaje. Qui si è intervenuti con pulizie volontarie e riqualificazioni botaniche, restituendo un boschetto urbano a specie come usignoli di fiume e martin pescatore, con l’obiettivo di trasformarlo in Monumento Naturale.
Le più recenti opere del Campidoglio prevedono la creazione di cinque parchi d’affaccio sul fiume – tra Ponte Milvio, Foro Italico e Ostia Antica – comprensivi di belvedere, moli per canoe, percorsi ciclabili e aree didattiche botanico-faunistiche. In un panorama più ampio, progetti come la Riserva dell’Insugherata e la Valle dell’Aniene garantiscono la sopravvivenza di specie come picchi, martore, anfibi e rapaci notturni, consentendo ai cittadini escursioni didattiche in ambienti protetti.
Bologna: una rete di supporto per animali domestici e selvatici
A Bologna, l’approccio è molto integrato: l’amministrazione comunale collabora attivamente con veterinari, associazioni animaliste e cittadini per creare una rete di supporto per gli animali in difficoltà. Tra gli interventi più apprezzati c’è la creazione di punti di ristoro per cani nei quartieri e la distribuzione di materiali informativi sul corretto comportamento da adottare in presenza di animali selvatici, specialmente durante i periodi di nidificazione.
Nei quartieri, sono nate zone dedicate ai cani attrezzate con aree ristoro, mentre le scuole vengono coinvolte in percorsi educativi sul comportamento con gli animali selvatici. Un’utile testimonianza reddit segnala spazi sui Colli Bolognesi – Monte Paderno, Villa Ghigi, Parco Cavaioni – come ideali per passeggiate canine in sicurezza
Trento e le piccole città: corridoi ecologici e habitat rispettati
Anche le città più piccole stanno dando un contributo importante. A Trento, ad esempio, il verde urbano è progettato in modo da non disturbare gli habitat naturali preesistenti. I corridoi ecologici sono studiati per permettere il passaggio sicuro degli animali tra zone diverse della città, evitando incidenti e interazioni pericolose. Iniziative simili si ritrovano in Emilia-Romagna, dove comuni come Modena e Parma si distinguono per l’attenzione al benessere animale attraverso regolamenti locali innovativi e servizi dedicati.
Una nuova cultura urbana basata sull’inclusione
L’elemento che accomuna tutte queste esperienze è la volontà di costruire città più gentili, capaci di accogliere e tutelare tutte le forme di vita. La presenza di fauna urbana non è più vista come un fastidio, ma come una risorsa preziosa, educativa e arricchente.
I progetti più belli non sono solo quelli più visibili o strutturati, ma anche quelli nati dalla collaborazione tra cittadini, associazioni e amministrazioni che condividono una visione comune: quella di un ambiente urbano che non esclude, ma include. L’Italia si sta muovendo con convinzione verso una nuova cultura urbana, dove la convivenza con gli animali non è solo un atto di tolleranza, ma un vero e proprio valore fondante delle comunità del futuro.