Una singola colonia di api può impollinare 300 milioni di fiori ogni giorno. Tutta la frutta e la verdura che mangiamo viene impollinata dalle api. Se cerchiamo di comprendere l’importanza di queste fantastiche lavoratrici, dobbiamo pensare che circa 70 delle 100 principali colture consumate dagli esseri umani sono impollinate dalle api. Il loro prezioso contributo all’ecosistema è fondamentale, la vita sulla Terra così com’è oggi non esisterebbe senza le api.
Nel corso di milioni di anni, le api si sono evolute per impollinare i fiori, grazie anche alle piccole sacche per trasportare carichi più grandi di polline. I fiori si sono evoluti per attirare le api e altri impollinatori e dipendono in gran parte da loro per la riproduzione. Ecco perché da quando si è registrata la loro lenta scomparsa la situazione è diventata preoccupante, perché se un giorno si verificasse la loro estinzione, interi ecosistemi collasserebbero.
Cosa sta succedendo alle api a livello globale
Questa stupenda struttura di matriarcato è a rischio di estinzione, in gran parte a causa delle attività umane: cambiamenti su larga scala nell’uso del territorio, pratiche agricole industrializzate come le monocolture e l’uso dannoso di pesticidi hanno contribuito a distruggere i loro habitat e a ridurre le fonti alimentari disponibili.
La globalizzazione ha anche facilitato la trasmissione di parassiti e l’introduzione di altre specie invasive che predano le api, come il calabrone asiatico, molto aggressivo, che può decimare intere colonie in poche ore.
Il riscaldamento globale gioca un ruolo importante nel mettere in pericolo la popolazione delle api. L’aumento delle temperature, l’aumento delle inondazioni, la siccità e i cambiamenti nelle stagioni di fioritura delle piante da fiore influiscono sul ciclo vitale delle api, riducendo la loro idoneità all’ambiente e minacciando la loro sopravvivenza.
Il risultato di questo quadro terrificante è che secondo gli scienziati otto specie di api sono state ufficialmente dichiarate a rischio di estinzione. Negli ultimi anni la popolazione di queste piccole, importanti lavoratrici, insieme agli altri insetti impollinatori, è calata del 40%.
Biodiversità e api
Le api sono sicuramente gli impollinatori più efficienti e diffusi. Hanno una relazione simbiotica con fiori e altre piante del loro territorio, il che significa che sia la pianta che l’ape traggono beneficio dalla loro interazione. Le api impollinano le piante, spargendo il polline (che catturano sui loro minuscoli peli) di fiore in fiore, aiutando così le piante a riprodursi. In cambio, le api mangiano anche il polline, che è una componente fondamentale della loro dieta.
L’ evoluzione di molti fiori è stata in gran parte adattata all’aumento della loro attrattiva per le api, favorendo i fiori che si trovano nello spettro dei colori che le api possono vedere e che rilasciano un odore forte e dolce quando il loro polline è nelle condizioni ottimali.
Pensare che le api impollinino solo i fiori è limitante. Molti frutti, verdure e piante di vario tipo per esistere necessitano del loro aiuto. Dai pomodori, alle zucche, ai cetrioli, alle melanzane alle noci, al cotone, al cioccolato e, anche, al caffè… tutti fruitori degli alveari per vivere.
Si stima che circa l’80% dell’impollinazione delle piante da fiore si avvalga dell’aiuto di impollinatori come le api per riprodursi. Le api sono fondamentali per la stabilità dei nostri sistemi alimentari, sostenendo oltre il 35% dei terreni agricoli globali, motivo per cui la loro scomparsa è preoccupante per gli esseri umani.
Considerando il ruolo cruciale nelle attività di impollinazione per sostenere i nostri sistemi agricoli, la loro scomparsa comporterebbe probabilmente una crisi alimentare per l’umanità. Alcuni alimenti andrebbero lentamente a scomparire e, nella fase di transizione prima dell’estinzione, i prezzi di questi alimenti salirebbero alle stelle, rendendoli rari e inaccessibili alla maggior parte delle persone. Uno scenario apocalittico, causato dall’uomo.
La decimazione di queste piante non avrebbe solo un impatto sugli esseri umani ma avrebbe anche effetti a catena sugli animali che se ne nutrono, portando a una più ampia perdita di biodiversità.
Dobbiamo aiutare le api
I governi devono garantire che i pesticidi utilizzati dalla grande distribuzione non siano dannosi per le popolazioni di impollinatori, il che, a lungo termine, contribuirà ad aumentare la resa dei raccolti e a promuovere l’agricoltura sostenibile. I governi dovrebbero comprendere l’importanza di prevenire la deforestazione, perché potrebbe aiutare a proteggere le api e di conseguenza ottenere maggiori raccolti.
L’agricoltura Bio contrasta l’uso dei pesticidi aggressivi, dannosi per le api che si nutrono dei fiori delle colture vicine e delle piante ornamentali: è fondamentale che questi non siano ricoperti di pesticidi che potrebbero indebolire l’alveare. L’agricoltura biologica è la nuova tendenza generale per stabilizzare la produzione alimentare umana, preservare gli habitat selvatici e proteggere le api.
La nazione del Bhutan ha guidato il mondo nell’adozione di una politica di agricoltura biologica al 100%, mentre otto Paesi europei hanno seguito l’esempio e vietato particolari pesticidi e colture geneticamente modificate per contribuire a rilanciare il numero delle api. Se abbiamo un giardino, cerchiamo di piantare alcune piante che attirano le api e altri impollinatori. Echinacea, Azalea, Gelsomino, Calendula e Borragine ad esempio attirano molto le piccole lavoratrici.
Adottiamo un’arnia da un piccolo produttore locale. Questa iniziativa a sostegno del piccolo commercio bio e degli alveari permette di dare il nome a un’arnia con un piccolo contributo; la popolazione dell’alveare, da noi sostenuto, lavorerà tutta la stagione per donarci a ottobre i vasi di miele che hanno prodotto che avranno la nostra etichetta personalizza. Un piccolo gesto per aiutare un commerciante, un alveare, la biodiversità della zona e anche noi stessi, perché durante l’inverno potremo mangiare del miele biologico salutare e con tutte le proprietà antinfiammatorie che lo caratterizzano.
Sebbene molte persone abbiano paura delle api, è importante capire che sono per lo più innocue a meno che non vengano provocate. In realtà, non tutte le api pungono: alcune specie non possiedono capacità di puntura e i maschi non pungono affatto. Anche le api femmine che pungono, lo fanno solo se minacciate o attaccate direttamente. Se dopo una giornata con uno sbalzo termico importante troviamo un’ape smarrita, disorientata e debole, aiutiamola.
Cerchiamo di darle una piccolissima quantità di miele e una goccia d’acqua, poi mettiamola al sole perché il calore le farà recuperare le energie per tornare al suo alveare. Il 20 maggio sarà la giornata mondiale delle api, cogliamo questo importante momento per comprendere che dobbiamo contribuire a migliorare la vita sul pianeta e sostenere la biodiversità… possiamo ancora salvare questo mondo se ci impegniamo davvero.