I cani vedono in bianco e nero o no? In questo articolo tutta la verità su questo argomento curioso e interessante.

25 Maggio 2024 di Letizia

Un mito misto a leggenda urbana, che tutti abbiamo sentito almeno una volta, è che i cani vedano il mondo in bianco e nero. In realtà, varie ricerche sono riuscite a smentire questa convinzione, permettendoci di comprendere molte più cose sui nostri amici a quattro zampe e sul loro modo di osservare il mondo.

Per esempio, potrebbe capitare, a volte, che il cane percepisca come una minaccia un oggetto in particolare, ignorandone uno con la stessa forma e praticamente identico ma con colore diverso. Il motivo di questo comportamento potrebbe essere un colore che attira maggiormente la sua attenzione rispetto ad un altro che gli è completamente indifferente.

Questo ci aiuta a capire che, in realtà, i cani distinguono perfettamente alcuni colori ma non vedono come noi: per questo motivo, alcuni oggetti per loro sono molto appariscenti. Grazie alla ricerca sappiamo che lo spettro dei colori canino è diverso da quello umano. I cani, infatti, possono distinguere il giallo, il blu e il viola ma non il rosso e il verde. Il loro mondo ha un colore diverso dal nostro.

Per comprendere un senso come la vista è necessario introdurre alcuni concetti. Negli occhi di tutti i mammiferi esistono due tipi di strutture: i bastoncelli e i coni. Se i cani avessero soltanto i bastoncelli sarebbero in grado di vedere solo in bianco e nero. Invece possiedono anche i coni, cellule fotosensibili che sono, come si può ben intuire, sensibili non solo ai colori ma, anche, ai dettagli.

I cani vedono in bianco e nero? – Amicidicasa.it

Gli esseri umani possiedono un elevato numero di coni, ossia 150, mentre i cani ne hanno solamente 40. Da questo fattore dipende il modo in cui vedono: i cani hanno una vista bicromatica, meno articolata rispetto a quella degli esseri umani. Per questo motivo riescono, però, a vedere meglio di notte, a riconoscere meglio i movimenti, a focalizzarsi su un punto in modo molto più attento. Questo perché resta vivo in loro l’istinto predatorio, per cui è meglio focalizzarsi sul movimento che su qualcosa.

La super vista notturna, invece, dipende dal tapetum lucidum, una membrana riflettente posta dietro la retina, che noi possiamo osservare nei loro occhi di notte sotto forma di un luccichio giallognolo, che serve a migliorare la vista degli animali quando c’è poca luce.

Il tapetum lucidum è costituito da molte piccole forme simili a cristalli che riflettono la luce come in uno specchio aumentando la sollecitazione dei bastoncelli. Questo fenomeno è molto evidente nei gatti che hanno un numero elevatissimo di bastoncelli negli occhi. Per questo motivo, i mici riescono a vedere qualcosa anche quando c’è pochissima luce e, di notte, i loro occhi brillano illuminati come se fossero i fanali di un automobile.

Come vedono il mondo i cani

Il mondo visto con gli occhi dei nostri cani è molto meno nitido di quanto crediamo. In fatto di acutezza visiva, infatti, cioè della capacità dell’occhio di cogliere il dettaglio delle immagini in maniera nitida, la maggior parte dei cani mostra valori piuttosto inferiori a quelli umani.

La loro visione da vicino non è particolarmente sviluppata e, se c’è poca luce, hanno molta difficoltà a vedere un oggetto nelle vicinanze. Al contrario, la visione da lontano e quella periferica sono migliori della nostra sia in notturna che in diurna. Basti pensare a quanto Fido sia bravo ad afferrare al volo una pallina anche lanciata all’improvviso.

Lo studio che ha sfatato il mito della vista in bianco e nero dei cani

Come abbiamo detto, fino a qualche decennio fa, si era soliti credere che il cane vedesse in bianco e nero. Si tratta di una leggenda urbana che ancora oggi ha qualche seguace. 

In realtà, uno studio condotto nel 1989 dal team del professore Jay Neitz all’Università della California ha sfatato ogni dubbio e ha evidenziato come i cani siano in grado di vedere i gialli e i blu-viola ma non i rossi e i verdi. Ciò accade perché, mentre noi uomini e altri primati abbiamo a disposizione nell’occhio tre tipi di coni – le cellule fotosensibili presenti nella retina e responsabili del riconoscimento di forme e colori – i cani ne presentano soltanto due. 

I coni consentono agli animali di notare la differenza tra il blu e il giallo, per esempio, ma non tra il rosso e il verde. Si tratta di una visione dicromatica che somiglia molto al nostro daltonismo e di gran lunga differente dal bianco e nero che immaginavamo. 

Questa caratteristica dovrebbe farci riflettere su un aspetto curioso: se il nostro cane possiede tanti giochi arancioni e rossi, il motivo è strettamente “umano” perché li avremo scelti noi, attratti da colori che ci risultano particolarmente attraenti. Il nostro cane, infatti, quei colori non li distingue nemmeno: quando lanceremo uno di questi giochi in un prato, il nostro amico lo ritroverà solo perché guidato dal nostro odore. 

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