Scopri qui le varie simbiosi affascinanti del mondo animale.

25 Settembre 2024 di Letizia

La simbiosi è un fenomeno abbastanza raro in natura ma, nonostante tutto, esiste e, quando si verifica, non smette mai di stupire gli scienziati. Chiamiamo simbiosi qualsiasi aiuto reciproco tra diverse specie di animali, con l’obiettivo di portare l’uno benefit all’altro. In altre parole, la simbiosi si basa su un rapporto favorevole per entrambe le famiglie di animali.

Questo fenomeno differisce dal parassitismo, poiché in questo caso solo il parassita trae vantaggio dal suo ospite. Non solo non gli porta nulla ma lo penalizza nella maggior parte dei casi e, talvolta, lo porta addirittura alla morte. Il profitto è quindi solo a senso unico.

In natura esistono due tipi di simbiosi: la simbiosi alimentare (per nutrirsi) e la simbiosi protettiva (per difendersi). Stabiliamo il principio base di questo rapporto: la coalizione animale non ha alcun significato emotivo bensì serve unicamente per gli interessi di entrambe le specie, senza che si formino legami di amicizia e affetto.

Simbiosi alimentare

La simbiosi alimentare prevede una coalizione tra due specie per nutrirsi a vicenda. Solitamente gli animali coinvolti in una simbiosi alimentare sono uccelli, ma non sono gli unici.

Bufaghe, sirone guardabuoi e grandi animali africani

Spesso vediamo nei documentari le bufaghe sul dorso di bufali, elefanti, impala o persino giraffe. Questi uccelli si nutrono di parassiti sui corpi dei grandi mammiferi e quindi permettono loro di liberarsene, prevenendo loro le malattie. L’airone guardabuoi svolge la sua mansione nelle campagne con bufali, buoi o cavalli. Un beneficio per tutti: gli uccelli mangiano e i grandi animali si sbarazzano dei parassiti.

Manguste e facoceri 

Pumbaa e Timon non sono solo una coppia simpatica e sopra le righe nel famoso film d’animazione Disney Il Re Leone. Questa simbiosi è del tutto reale. Infatti, i facoceri sono molto spesso infestati dalle zecche. Da parte loro, le manguste adorano queste “prelibatezze”. Ecco perché i grandi maiali selvatici non rifiutano di tanto in tanto una piccola pulizia dalle zecche da parte delle manguste che possono fare un vero e proprio banchetto luculliano.

Il tasso e il coyote

Questi due animali formano una straordinaria coppia di cacciatori. Uno è agile sottoterra e l’altro molto veloce quando corre. Quando hanno la preda nel mirino, e questa cerca di nascondersi in una tana, interviene il tasso per inseguirla. Se scappa, il coyote prende il sopravvento e, alla fine, la mangiano entrambi.

Il tasso del miele e gli uccelli indicatori 

Ancora più impressionante è il rapporto tra uccelli indicatori e tassi del miele. Il tasso adora il miele e la cera d’api, e gli indicatori si deliziano con le larve. Entrambi hanno trovato il modo di riempirsi la pancia aiutandosi a vicenda! Gli indicatori localizzano gli alveari e indicano la loro posizione ai tassi tramite segnali acustici. Il tasso si occupa di sventrare il nido per assaggiarne il prezioso miele, mentre gli indicatori si cibano delle larve.

Il coccodrillo e il piviere 

Non appena il coccodrillo avrà terminato il suo pasto, oltre a piangere le sue finte lacrime, si poserà sulla riva dove spalancherà la bocca. I pivieri sanno che possono entrarci tranquillamente a beccare gli avanzi. In cambio, il coccodrillo ha denti molto puliti ed evita così le malattie causate dagli avanzi di cibo incastrati nelle fauci. Non appena il piviere avverte un pericolo vola via emettendo un grido specifico che fa capire al coccodrillo che un predatore si sta avvicinando.

Il grande indicatore e l’uomo

Si tratta probabilmente della simbiosi alimentare più inaspettata. In effetti, il popolo Hazda in Tanzania utilizza il grande indicatore per guidarlo verso gli alveari di miele. Gli uomini lo chiamano con un fischio, con grida o anche con parole, e lui risponde facilmente al richiamo degli indigeni. Quindi emette un suono diverso quando è in presenza del ghiotto bottino. In cambio consuma le larve degli alveari.

Il labro pulitore e i pesci di grandi dimensioni

Il labro pulitore deve il suo nome al suo ruolo: è una specie di Hoompa Loompa delle pulizie marine. Viene chiamato dai grossi pesci poiché il suo compito è quello di pulire le ferite e combattere i parassiti e le malattie degli altri.

Molto spesso questi pesciolini di appena 10 cm vengono invitati da quelli più grandi per effettuare una pulizia completa. Molto più efficienti di una stazione di lavaggio, i grandi pesci li chiamano per assicurarsi la sopravvivenza e la salute.

Coccodrillo del Nilo – Amicidicasa.it

La remora e gli squali

La remora è un pesce succhiatore ed è un pessimo nuotatore. Per muoversi più velocemente deve attaccarsi ai pesci più grandi, come gli squali. Questi ultimi, lungi dal disturbarli, apprezzano la loro compagnia, perché li liberano dai parassiti. Alcuni squali difendono addirittura le remore da altri predatori.

Tuttavia, il loro sistema di attacco (un potente disco che sostituisce la pinna dorsale) a volte può danneggiare la pelle dell’ospite. Pertanto, questa simbiosi deve ancora perfezionarsi, perché alcuni squali, come lo squalo limone (Negaprion brevirostris) o lo squalo sabbia (Carcharhinus obscurus) possono di tanto in tanto risultare aggressivi e infastiditi dalla loro presenza.

La simbiosi protettiva

Questo tipo di simbiosi è molto affascinante anche se più rara, dal momento che due specie diverse devono essere capaci di aiutarsi e proteggersi a vicenda. Una collaborazione che richiede un rapporto di convivenza veramente stretto.

Il pesce pagliaccio e l’anemone di mare

Rimaniamo sotto le acque dell’oceano per incontrare i pesci pagliaccio. Questo minuscolo pesce arancione striato di bianco viene ricordato dai più grazie al film “Alla ricerca di Nemo”. Vive tra gli anemoni di mare che sono molto urticanti, anche mortali per la maggior parte dei pesci.

Tuttavia, il pesce pagliaccio non è sensibile al suo veleno, perché si sfrega contro i suoi tentacoli sviluppando una sorta di insensibilità che, però, deve superare la prova fedeltà. Se le sta lontano troppo a lungo o visita altre anemoni, perde la sua immunità.

Grazie a questo rapporto trova un rifugio privilegiato contro i predatori. In cambio svolge due funzioni: quella di esca per l’anemone e quella di pulitore degli orifizi. L’anemone infatti mangia e defeca attraverso lo stesso foro che va pulito spesso.

Da notare che l’anemone ha sviluppato anche altre due simbiosi. La prima è con il granchio eremita. Aggrappandosi al suo guscio, l’anemone viene trasportato nelle profondità dell’oceano e si nutre dei resti dei suoi pasti. In cambio protegge il granchio eremita grazie ai suoi filamenti urticanti.

Il granchio cambia regolarmente il suo guscio e ogni volta va alla ricerca di un anemone da trasportare con la sua nuova casa! La seconda è con il granchio boxer. Quest’ultimo afferra con le sue chele 2 anemoni per apparire più intimidatorio ai predatori. Come ricompensa gli anemoni mangiano gli avanzi dei granchi.

Coccodrilli del Nilo (Crocodylus niloticus) e uccelli fluviali

Questi coccodrilli hanno stretto un’alleanza con gli uccelli che vivono sulle sponde del fiume. Temuti da molti animali, i coccodrilli sono formidabili predatori. Tuttavia, gli uccelli delle rive ne hanno fatto un grande alleato.

Beneficiano indirettamente della loro protezione per vivere molto più a lungo. In cambio, non appena i coccodrilli si allontanano dai loro nidi (soprattutto quando hanno delle uova da proteggere), gli uccelli gridano per avvertirli che un pericolo si sta avvicinando alla loro futura progenie.

La rana Chiasmocleis ventrimaculata e la tarantola colombiana 

Cosa possiamo dire di questa improbabile associazione tra questa piccola rana e la tarantola colombiana? Quest’ultima potrebbe assolutamente mangiarsela in un sol boccone, ma ha deciso di non farlo.

Cattura il ranocchio e lo porta nella sua tana affinché possa proteggere le sue uova dalle formiche. L’anfibio, dal canto suo, mangia tutte le formiche che vuole e resta vicino alla tarantola durante il giorno in modo che nessuno osi mai fargli del male.

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