Sono passati tre anni dal nuovo Codice dello Spettacolo, che avrebbe dovuto regolamentare la presenza di animali nei circhi. Eppure nulla è cambiato.

30 Dicembre 2020 di Chiara Pedrocchi

Sono passati ben tre anni da quando è entrato in vigore il nuovo Codice dello Spettacolo a firma Franceschini, che avrebbe dovuto finalmente abolire la presenza degli animali nei circhi. Sembrava una svolta epocale, che avrebbe finalmente posto l’Italia tra i paesi davvero civili, quelli che, per divertire la gente nei tendoni, non hanno bisogno di addestratori coi frustini, elefanti tristi e animali sedati.

Invece non è cambiato proprio niente: nonostante il Ministro sia lo stesso di tre anni fa, la politica non ha ancora varato alcun decreto attuativo in riferimento alla gestione degli animali nei circhi. La cosa peggiore è constatare che non sembrano esserci segnali di speranza. Non è stato ancora avviato in Commissione Cultura al Senato, infatti, l’esame del DDL depositato dal primo Governo Conte a maggio del 2019 per “riaprire” la delega per l’emanazione dei decreti legislativi di attuazione del Codice dello Spettacolo, scaduta il 27 dicembre 2018.

È questa la ragione per cui le associazioni Animal Law Italia e Gaia Animali & Ambiente Onlus, attive da anni nel promuovere il progresso delle leggi e della tutela legale degli animali, hanno deciso di mandare una lettera aperta al ministro Franceschini, titolare del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, affinché si proceda in fretta a rendere efficace la legge n. 175 del 2017.

L’avvocato Alessandro Ricciuti, presidente di Animal Law Italia, dichiara:

Tre anni fa avevamo pensato di essere davanti a un momento storico e che la riforma potesse essere completata in breve tempo. Prendiamo atto che così non è stato e dell’assenza di comunicazioni in merito alle modalità con le quali il Mibact pensa di raggiungere l’obiettivo. Con questa lettera abbiamo anche voluto far presente al ministro che non siamo contro la tradizione circense in sé ma contro l’utilizzo di animali: una pratica contraria condannata dalla Federazione dei veterinari Europei e che è stata vietata in sempre più Paesi, senza che ciò abbia impedito la continuazione delle esibizioni con l’utilizzo di clown, giocolieri, trapezisti e altri artisti.

E il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer, afferma:

Il Circo senza animali c’è ed è bellissimo. A Franceschini chiediamo di riprendere, con coraggio, la strada verso questo tipo di circo divertente, artistico, poetico ed ispirato, che sostituisca il vecchio e superato circo delle gabbie, delle torture, delle scariche di corrente, dei forconi, degli uncini e dei maltrattamenti.

Non possiamo che sostenere la giusta causa portata avanti da queste due associazioni e sperare che, a fronte di numerose richieste di non ospitare più animali nei circhi, si vada verso un futuro finalmente civile

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