Togliamoci una curiosità: i draghi esistono? Sono mai esistiti come ce li immaginiamo? A quando risalgono? Ecco tutte le risposte.

30 Settembre 2023 di Redazione

Ma i draghi esistono o sono solo una leggenda? Quelle creature fantastiche con il corpo coperto da squame, lo sguardo intenso, il muso allungato, la grande bocca dentata e le zampe armate di artigli, si possono trovare sul nostro Pianeta? La risposta è sì, ma non come li conosciamo grazie ai film di fantascienza. Non sputano fuoco, non volano, non rapiscono le principesse, ma esistono eccome! E ve li presentiamo nelle prossime righe.

Quando sono comparsi i draghi?

È difficile dire quando i draghi siano comparsi per la prima volta, soprattutto se si pensa che per molti secoli le ossa dei dinosauri trovate per caso venivano nascoste per paura che potessero appartenere a queste creature enormi e spaventose. Possiamo però dire con una certa sicurezza che i primi draghi di cui abbiamo notizia risalgono ai tempi degli antichi Egizi e Babilonesi, anche se i mostri delle loro leggende somigliavano più a enormi serpenti.

I draghi come li conosciamo oggi derivano più direttamente dalla mitologia greca: Tifone (il drago a cento teste che sconfisse il potente Zeus), Pitone (il drago che custodiva l’Oracolo di Delfi), la terribile Idra uccisa da Ercole e quello che stava a guardia del Vello d’Oro trafugato da Giasone.

Antichissimi anche i draghi che popolano le leggende vichinghe: ne troviamo di piccolissimi e porta fortuna, come il “puk”, e altri enormi e pericolosissimi come i “lindworm”

Tipi di draghi esistenti

Ed ora vi presentiamo questi animali davvero magnifici, dalla forma e dalle dimensioni diversissime tra loro e, incredibile ma vero, non sempre appartenenti alla famiglia dei rettili come si potrebbe pensare. Alcuni tipi di pesci e insetti si sono guadagnati il titolo di drago “ad honorem”. Eccoli:

Drago di Komodo (Varanus komodoensis)

Questo incredibile animale prende il nome dalla piccola isola di Komodo, nell’arcipelago indonesiano, situato tra l’Australia e l’Asia. È la più grande lucertola vivente. Può raggiungere, e superare, i 3 metri di lunghezza per un peso complessivo di 70 chili.

Incredibile: ne è stato trovato un esemplare che pesava 166 kg e il suo peso era dovuto allo stomaco pieno di cibo non digerito. Ad ogni pasto ingurgita una quantità di cibo pari all’80% del suo peso e per questa ragione può mangiare anche solo 12 volte all’anno.

Drago di Komodo

Drago barbuto (Pogona vitticeps)

ll suo nome scientifico è Pogona vitticeps, ma è chiamato Drago barbuto per la plica cutanea della gola che fa pensare a una barba. È tipico della zona centrale dell’Australia.

Il Drago barbuto è facilmente addomesticabile e in cattività può vivere fino a 15/20 anni: un esemplare domestico si fa prendere in braccio e pure accarezzare. Quando un Drago barbuto si spaventa o vuole sembrare aggressivo “gonfia” le spine che ornano il sottogola facendole scurire per renderle ancora più minacciose. In realtà è tutta scena: non pungono e sono morbide poiché composte di grasso.

drago barbuto
Drago barbuto – Pogona vitticeps

Drago volante (Draco)

I draghi volanti, piuttosto diversi tra loro per aspetto e dimensioni, vivono in Asia, nelle foreste tra l’India e le Filippine. ll Draco, questo è il nome scientifico, è un animale arboricolo che vive solo tra gli alberi, ma scende a terra per deporre le uova in nidi scavati in terra.

Questa lucertola assai singolare è quella che più ricorda l’aspetto dei draghi leggendari, per via del corpo allungato e delle membrane (patagi) che collegano le zampe anteriori a quelle posteriori. Difficilmente superano i 25 centimetri di lunghezza.

I draghi volanti sono innocui ma molto particolari. Grazie alle membrane che allargano aprendo le zampe, possono compiere lunghe planate da un albero all’altro, ma non attaccano mai prede più grosse di loro.

Drago blu (Glaucus atlanticus)

Il Glaucus atlanticus, chiamato Dragone blu per via del suo aspetto che lo rende quasi un animale mitologico, è un mollusco che vive nelle acque dei mari più caldi, da est a sud della costa sudafricana, nei mari dell’Europa e al largo della costa orientale dell’Australia.  Il Dragone blu vive in mare aperto e galleggia a testa in giù utilizzando la tensione superficiale dell’acqua. Si muove spinto dai venti e correnti oceaniche. Il suo corpo è mimetico: il lato blu, rivolto verso l’alto, si fonde con l’azzurro dell’acqua. Il lato grigio si fonde con la superficie argentea del mare.

Nonostante il meraviglioso colore e l’aspetto inoffensivo dovuto alla mancanza di scheletro, il Dragone blu ha la pelle cosparsa di nematocisti, una sorta di peli retrattili, in grado di “pungere” e paralizzare i predatori.

drago blu
Drago Blu – Glaucus atlanticus

Dragone foglia (Phycodurus eques)

Il Phycodurus eques, noto come Dragone foglia per via dell’aspetto che lo fa somigliare a un drago con rami e foglie al posto delle zampe, è una specie di cavalluccio marino che vive nei mari australiani. Il Drago foglia utilizza la pinna dorsale e quella pettorale per muoversi o restare fermo. Alcuni esemplari sono stati visti restare immobili nello stesso punto per 68 ore ma si è anche visto che possono percorrere fino a 150 metri in un’ora.

È un animaletto tranquillo che vive in piccoli branchi di massimo dieci esemplari. Non ha armi e quindi può contare esclusivamente sulla capacità di mimetizzarsi fingendosi un’alga.

Drago d’acqua cinese (Physignathus cocincinus)

Physignathus cocincinus, o Drago d’acqua cinese, vive nelle foreste asiatiche di Thailandia, Indocina e parte della Cina. Deve il suo soprannome alla sua somiglianza con un piccolo drago e alla sua abilità di nuotatore.

Questi rettili sono dotati di un occhio parietale, cioè un organo che ha la funzione di un sensore luminoso, che, quasi fosse una fotocellula, segnala all’animale il passaggio dal giorno alla notte.

Drago d’acqua cinese
Drago d’acqua cinese – Physignathus cocincinus

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