Scopri in che cosa consiste il sesto senso dei cani e come li aiuta a orientarsi anche sulle lunghe distanze.

25 Luglio 2023 di Redazione

Quando parliamo di sesto senso dei cani ci riferiamo alla loro incredibile abilità di orientarsi anche sulle lunghe distanze. Basti a pensare al capolavoro cinematografico “Torna a casa Lassie”, dove il quattrozampe protagonista ha percorso i chilometri per ritrovare la strada di casa. Ma quindi come funziona l’orientamento dei cani? La scienza sembra averlo scoperto.

cane nel bosco

La teoria del magnetismo terrestre

L’allineamento magnetico di un individuo – cioè orientare la direzione del corpo seguendo le linee del campo magnetico terrestre – è un comportamento che la scienza osserva da tempo per alcune specie di animali in determinate circostanze. Lo fanno le mucche al pascolo e quando si sdraiano a riposare, così come alcuni cervi, ma anche la volpe rossa quando caccia, per esempio. E poi lo fanno i cani.

In passato era già stato osservato che spesso i cani sembrano allineare il corpo lungo l’asse magnetico nord-sud al momento di defecare e urinare. Così, i ricercatori hanno monitorato questo comportamento nell’arco di due anni in 70 cani di 37 razze diverse, per un totale di quasi 1.900 osservazioni registrate. Poi, hanno confrontato i risultati con le fluttuazioni del campo magnetico terrestre nei momenti delle osservazioni.

Risultato della ricerca? In presenza di un campo magnetico piuttosto stabile, i cani tendono a orientarsi esattamente lungo l’asse nord-sud per fare i propri bisogni. Evidentemente, lo percepiscono. Ma questo interessante rilievo, in realtà, non significa che sappiano servirsene per orientarsi. Erano necessari altri studi.

La scienza del GPS

Sulla scorta della ricerca precedente, altri ricercatori hanno provato ad approfondire il discorso installando su alcuni cani videocamere e rilevatori GPS. I cani da caccia sono stati portati in un bosco e lasciati liberi di cercare e seguire tracce di selvaggina mentre i ricercatori restavano alla base di partenza. In media, i cani seguivano le tracce per circa 400 metri e poi, visto che nessuno li seguiva per cacciare come di solito, tornavano alla base.

cane nel prato

Analizzando i dati del GPS e i video, i ricercatori hanno notato una cosa molto interessante: in alcuni casi, i cani tornavano al punto di partenza ripercorrendo la strada fatta, probabilmente grazie all’olfatto. In altri casi, invece, il percorso di rientro era del tutto diverso da quello di andata. Approfondendo l’analisi GPS, ecco la scoperta: durante il nuovo percorso, i cani si fermavano e poi compivano una rapida corsa di circa 20 metri esattamente lungo l’asse nord-sud, per poi ripartire con decisione verso la meta.

In sostanza, cercavano un riferimento geografico esatto per sapere dove fossero e, da quella informazione, capire dove andare. Esattamente come faremmo noi con una bussola!

Orientamento dei cani: lo scouting run

Per validare i risultati della ricerca, però, era necessario allargarla a molti più cani rispetto a quelli utilizzati nello studio appena descritto. Per ben tre anni, gli studiosi hanno ripetuto i test con 27 cani da caccia, spesso portandoli in luoghi nuovi, boschi e foreste, in modo che non avessero alcuna idea per orientarsi mnemonicamente.

Sono stati osservati con il GPS 223 casi di rientri che hanno visto il cane ripetere la breve corsa di orientamento descritta sopra, denominata scouting run. La cosa stupefacente è che non solo i cani eseguivano la procedura di orientamento sempre nello stesso modo e lungo lo stesso asse nord-sud, ma che questa scelta consentisse loro di tornare al punto di partenza con un tragitto più breve e più rapido!

scouting run cane

Da notare che i conduttori controllavano la direzione del vento prima di lasciare andare i cani, per evitare che potessero ritrovarli cogliendo il loro odore nell’aria. Dunque, la percezione del campo magnetico sembra essere tra le doti dei cani. Già, ma come funziona? La risposta è sorprendente.

Il sesto senso dei cani per orientarsi

Negli anni Sessanta sono stati scoperti dei curiosi batteri denominati “magnetotattici” perché sono in grado di disporsi perfettamente lungo le linee del campo magnetico terrestre. Ci riescono perché contengono i “magnetosomi”, minuscole particelle ricche di ferro, minerale notoriamente molto sensibile al magnetismo. Si è scoperto che questi batteri sono presenti in moltissimi esseri viventi, inclusi noi umani.

Vivono all’interno della flora intestinale. Ebbene, questi batteri “bussola” sono quelli che consentono ad alcuni piccoli organismi marini di sapere dove stanno andando. Indovinate come? Ovviamente, segnalando l’asse magnetico nord-sud. Questo è il principale meccanismo che, associato all’olfatto una volta nei pressi della meta, sembra che permetta ai cani di tornare a casa anche da distanze incredibili. Sesto senso? Eccolo qua!

Fonte: Educatore e Istruttore Cinofilo Andrea Comini per Argos n.95

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