Le indagini erano scattate dopo la denuncia dell'OIPA. I cuccioli erano privi del padiglione auricolare per partecipare a un concorso canino.

21 Gennaio 2022 di Redazione

Sei mesi di carcere per avere tagliato le orecchie ai propri cani. È la sentenza emessa dal Tribunale di Torino nei confronti dei proprietari di due American Bully privati dei padiglioni auricolari per “motivi estetici”. L’Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA), che aveva presentato una denuncia per maltrattamento e falso, ribadisce che le mutilazioni sui nostri pet sono una pratica barbara.

Era il 2018 quando le guardie zoofile dell’OIPA di Roma si presentarono a una manifestazione canina. Gli animalisti, che erano impegnati nell’operazione “Dirty Beauty” (“Bellezza sporca”), avevano notato gli American Bully senza orecchie. I proprietari dei cuccioli avevano però giustificato la mutilazione con la presentazione di un certificato medico veterinario. Eppure, l’intuizione delle guardie zoofile dell’OIPA non era sbagliata. Un’ulteriore verifica aveva scoperto come il documento, rilasciato da un professionista romano estraneo ai fatti, fosse finto. In poco tempo, gli animalisti avevano presentato denuncia per maltrattamento di animali e falso. Le indagini avevano poi chiarito l’intera vicenda: gli American Bully erano stati privati dei padiglioni auricolari per partecipare a un concorso. Proprio per questo il Tribunale di Torino, città in cui i due proprietari risiedevano all’epoca, li ha condannati a un anno di reclusione, pena dimezzata dopo la richiesta di patteggiamento.

Come ricorda Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile OIPA di Roma e provincia:

«Al nostro arrivo molti proprietari dei cani, evidentemente “fuorilegge”, si sono dati alla fuga. Durante quella manifestazione abbiamo denunciato in tutto sette persone, ora abbiamo le prime due condanne. I molti controlli delle nostre guardie zoofile a livello nazionale hanno portato a oltre 70 denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari. Le Federazioni nazionali e internazionali per la cinofilia dovrebbero assumere posizioni più severe ed escludere dalle manifestazioni i cani mutilati, mentre gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti. Sono già fissate molte altre udienze per rinvii a giudizio a seguito delle indagini e denunce dell’OIPA, a Roma e in altre città. Auspichiamo che la prevenzione e la repressione pongano fine a questa pratica incivile e fuorilegge».
sei mesi di carcere

Già lo scorso anno, una denuncia dell’OIPA aveva portato alla condanna di un uomo a otto mesi di carcere dopo avere mutilato il cane. La recisione della coda (caudotomia) e delle orecchie (conchectomia) in alcune razze canine configura il reato di maltrattamento di animali, punito con la reclusione fino a 18 mesi e con una multa fino a 30mila euro. L’amputazione del padiglione auricolare è oltretutto vietata dalla “Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia” di Strasburgo del 13 novembre 1987.

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