Coccolare un gatto è una delle azioni più rilassanti, ma per farlo correttamente occorre sapere come ci si deve comportare. In questo articolo ti spieghiamo dove fare i grattini al gatto, con qualche consiglio per rendere il momento delle coccole ancora più piacevole.
Prima bisogna entrare in confidenza
Contrariamente a noi, che quando ci vediamo per la prima volta subito ci stringiamo la mano i gatti, prima di lasciarsi toccare, mettono in atto una serie di valutazioni. Prima mettono in moto l’olfatto, poi l’udito e la vista. Per questo non vedrete mai due gatti toccarsi al primo incontro, nemmeno per azzuffarsi.
Questo perché il contatto fisico è una faccenda davvero seria! Il corpo del gatto è infatti un luogo sacro che non tutti possono violare, lascando sul suo mantello i propri odori e le proprie impronte. Chi tocca un gatto instaura con lui un rapporto intimo che deve essere prima autorizzato dal diretto interessato.
Ecco perché è consigliabile che al primo incontro sia lui a strusciarsi contro le nostre gambe o venire ad annusare le nostre mani prima di tentare di prenderlo in braccio. E anche quando sarà tra le nostre braccia è bene capire come accarezzarlo e manipolarlo: non tutte le nostre attenzioni potrebbero essere gradite.
Dove fare i grattini al gatto?
Il cosiddetto “grattino” è gradito soprattutto in alcuni punti, in particolare sulla testa e sotto le guance. Ciò è in parte dovuto al fatto che sono punti che non riescono a raggiungere durante la toelettatura e in parte perché, per quanto riguarda le guance, vi risiedono particolari ghiandole che, se stimolate, sono in grado di rilasciare un particolare segnale odoroso.
Anche la parte posteriore della schiena, all’attaccatura della coda, specie nelle femmine, è punto assai gradito per dei grattini energici. Il grattino sulla pancia è per pochi: per quanto sia supergradito presume che il gatto si metta a pancia in su esponendosi a un eventuale pericolo e quindi concedibile solo al padrone e solo in momenti di massima calma.
In questo caso attenzione ai rumori improvvisi perché quando il gatto si trova in questa posizione, per quanto rilassato, è molto allerta e potrebbe scattare chiudendo le zampe artigliate sulla nostra mano.
Consigli utili per fare i grattini al gatto
Le coccole possono diventare anche un momento salutare. Tra una carezza e un massaggio il passo è breve. Passare la mano sul corpo di micio può essere un modo per accertarci della sua salute, sentire se alcuni muscoli sono particolarmente rigidi e, con un minimo di esperienza, provare a farlo stare meglio.
Tra i metodi più usati per rendere i gatti meno aggressivi va citata una variante del metodo Feldenkreis usato per le persone: piccoli movimenti circolari, in senso orario coi soli polpastrelli, ripetuti per sessioni di non più di 15 minuti, hanno un notevole potere calmante.
Vale lo stesso per il cosiddetto “impastamento”, un delicatissimo massaggio della cute tenuta tra le dita frizionando i muscoli sottostanti con lievi pressioni. La digitopressione è invece una tecnica più avanzata che va lasciata ai veterinari o fisioterapisti più esperti, che si basa sugli stessi principi medici dell’agopuntura.
Non facciamo mai mancare al micio il momento delle coccole, perché è fondamentale. Come scrisse Victor Hugo: «Dio ha creato il gatto per permettere all’uomo di accarezzare la tigre». Non possiamo dire con certezza se il disegno divino fosse davvero quello descritto dal sommo francese, ma di certo sappiamo che le coccole sono un momento molto importante per una perfetta convivenza con il nostro amico a quattro zampe!
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