A Dubai sta accadendo qualcosa di terribile: cani e gatti randagi vengono lasciati a morire per le strade.

30 Settembre 2020 di Chiara Pedrocchi

Mentre la città si prepara ad accogliere Expo Dubai, che avrà inizio a ottobre 2021, per le strade di Dubai accade qualcosa di terribile: cani, gatti e uccelli stanno morendo di fame, e nessuno può prendersene cura.

Una circolare diffusa a fine agosto dalla Municipalità di Dubai, infatti, vieta a residenti e turisti di alimentare questi animali. La circolare vale anche per le associazioni animaliste di recupero e salvataggio, che sono state costrette a chiudere i propri account social, e di conseguenza si ritrovano impotenti davanti a una situazione tanto dolorosa. Per chi viola la circolare, il prezzo da pagare è una multa di 500 dirham, l’equivalente di 117 euro, e la segnalazione alle autorità per ulteriori provvedimenti.

La principale conseguenza di questa direttiva è una caccia spietata agli esemplari che vengono catturati, anche se muniti di collare, e soppressi nei cosiddetti kill shelters, o portati nel deserto dove vengono abbandonati a morire di fame e di sete. Molti, inoltre, sono stati sottratti alle famiglie e non sono stati più restituiti.

Per questo motivo, l’Oipa Onlus International (Organizzazione internazionale protezione animali) ha lanciato una petizione mondiale in cui chiede alle autorità di Dubai di fermare l’atroce strage e di trovare soluzioni alternative per la gestione degli animali randagi.

Valentina Bagnato, responsabile dell’Ufficio relazioni internazionali dell’associazione:

Come Oipa Onlus International abbiamo scritto alla municipalità di Dubai e alle autorità locali chiedendo spiegazioni e richiedendo che vengano implementati metodi alternativi e rispettosi della vita degli animali, senza che nessuno di loro venga ucciso. Anche in Italia stiamo attivando ogni possibile canale, compreso il Ministero degli Esteri, per porre fine alla carneficina.

Massimo Pradella, presidente di Oipa Onlus International, ha aggiunto che

La municipalità di Dubai e le autorità locali devono considerare l’opportunità di collaborare con residenti e associazioni animaliste locali per garantire un programma di cattura/sterilizzazione/rilascio (TNR, trap/neuter/release) necessario a mantenere sotto controllo la popolazione dei randagi, oltre che programmi vaccinali e la presenza di postazioni alimentari nelle diverse aree della città, così da prevenire la diffusione di presunte malattie che sarebbero alla base della circolare che ha dato il via alla mattanza.

Ci auguriamo che siano in tanti a partecipare alla petizione, e che si fermi nel più breve tempo possibile quello che può essere considerato un vero massacro e per di più per motivi assurdi. Solo dei mentecatti potrebbero essere infastiditi alla vista di cani, gatti e persino uccelli (anche loro vittime di questa follia). Il dubbio è che i malati di mente siano coloro che hanno deciso questo sterminio.

Una buona idea oltre a sottoscrivere la petizione? Scrivere una mail alle autorità di Dubai per annunciare la propria rinuncia a visitare l’Expo come protesta per questo orrore: info@dm.gov.ae

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