Se non conoscete la storia commovente di Fido, l'Hachiko italiano in questo articolo ve la raccontiamo nel dettaglio.

28 Luglio 2024 di Letizia

Il celebre Hachiko – Il tuo migliore amico (2009), diretto da Lasse Hallström e interpretato da Richard Gere, si ispira alla vera storia del cane giapponese Hachikō che ha atteso invano ogni giorno, per quasi dieci anni, il ritorno del suo proprietario alla stazione dei treni. Il più delle volte, infatti, per trovare prova della fedeltà dei cani non bisogna cercare tra le storie di finzione… basta la vita vera!

Come nel caso della toccante storia di Fido, passato alla storia come l’Hachiko italiano per motivi che possiamo già cominciare a immaginare. Nel lontano 1941 anche lui, proprio come il cane giapponese, ha atteso per anni il ritorno del suo caro amico su due zampe.

Purtroppo, invano. Non resta che riscoprire la sua incredibile storia che dimostra, ancora una volta, quanto possa essere profondo, unico e speciale il legame tra gli umani e i loro preziosi amici a quattro zampe.

La struggente storia dell’Hachiko italiano

La storia di Fido, ormai ricordato come l’Hachiko italiano, viene raccontata sul sito del comune di Borgo San Lorenzo (Toscana) dove, tanti anni fa, si sono svolti i fatti. Pertanto facciamo anche noi un tuffo nel passato: ci troviamo nel 1941, L’Italia è ormai entrata in guerra da diversi mesi. Un cane diventa protagonista di un fatto di cronaca destinato a rimanere impresso nella memoria di tutti i residenti del luogo e non solo.

Si tratta di Fido. Nonostante sia ormai vecchio e stanco, nessuno malanno gli ha mai impedito di continuare a recarsi ogni sera, per quasi 14 anni, all’arrivo della corriera Firenze – Borgo San Lorenzo. Fido attende invano un uomo che non potrà più tornare: Carlo Soriani, un operaio che, tanti anni prima, l’aveva salvato da un fosso in cui il cucciolo era caduto ferendosi alle zampe.

Senza pensarci due volte, Carlo ha tratto in salvo il piccolo Fido, portandoselo a casa e prendendosene cura giorno dopo giorno. Ed è così che, una volta portata a termine la sua guarigione, tra i due si è instaurato un legame indissolubile e destinato a durare per sempre. Presto, Fido ha infatti preso l’abitudine di accompagnare alle 5:30 della mattina il suo compagno su due zampe alla fermata del bus, aspettandolo al suo rientro. Una sera, però, questo non accade.

La fedeltà degli animali non ha confini

Nel 1943, Carlo Soriani muore, vittima di un bombardamento. Nessuno, ovviamente, riesce a spiegare quanto accaduto a Fido che continua ad attenderlo invano ogni sera alla fermata della corriera. Ed è così che, per ben 14 anni, il cane ormai anziano, malato e stanco ha aspettato che l’autobus gli riportasse indietro il suo caro amico su due zampe.

Gli abitanti di Borgo San Lorenzo, che si sono presto affezionati a Fido, hanno voluto riconoscere e premiare la sua commovente costanza. Il medesimo sindaco del paese, di fronte ad una grande folla, ha deciso di legare al collo di Fido una medaglia d’oro, con su scritto: “A Fido, cane esemplare”.

Fido se n’è andato il 9 giugno 1958, con le zampe ormai stanche, gli occhi annebbiati e le orecchie a penzoloni. Questa storia, tanto struggente quanto commovente e reale, dimostra ancora una volta quanto siano straordinari gli animali e quanto forte possa essere la loro affezione nei nostri confronti.

Per onorare Fido, lo scultore siciliano Salvatore Cipolla ha realizzato un momento che lo ritrae, collocato a Piazza Dante, accanto al Palazzo Comunale del paese. La base della statua, che lo omaggia, recita: “A Fido, esempio di fedeltà”.

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