Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection, chiede che leggi che siano davvero in grado di difendere i nostri animali.

6 Gennaio 2021 di Ilaria Aceto

Un nuovo anno è iniziato e la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) si è affacciata nel 2021 con un proposito importante: è tornata a chiedere leggi più incisive in materia di difesa degli animali, in modo che i nostri amici di casa vengano davvero tutelati. La legislazione attuale, infatti, non è sufficiente e non fa giustizia alle vittime della crudeltà umana.

Anche il 2020, purtroppo, ha visto innumerevoli creature maltrattate o abbandonate. Come Fatima, la femmina di Dogo Argentino a cui è stato dato fuoco (qui per leggere tutta la storia) ma che, per fortuna, si è completamente ripresa grazie all’intervento dell’associazione I Canuzzi di Marzia e Maria. Oppure l’allevamento lager situato in provincia di Verona, dove oltre 300 cani erano stipati in pessime condizioni igienico-sanitarie.

Foto a cura di Timur85 via Pixabay

Per questo LNDC Animal Protection è tornata a chiedere leggi in grado di proteggere i nostri amici a quattro zampe. Lo ha fatto tramite una petizione riconoscibile grazie all’hashtag #sonoqualcunononqualcosa. Le richieste sono chiare: punire con pene severe chi uccide o maltratta gli animali, con aggravanti per efferatezza, sevizie e sadismo; introdurre il reato di strage di animali e rendere impossibile, per chi viene condannato, continuare a detenere animali. Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection, dichiara:

Non è davvero più possibile assistere a queste stragi e dover combattere con le armi spuntate. Sì, le armi a nostra disposizione sono decisamente spuntate perché – nonostante le centinaia di denunce e di processi che seguiamo ogni anno – le leggi di cui è attualmente dotato il nostro Stato non sono affatto sufficienti a garantire una vera tutela degli animali. Innanzitutto, a livello legale, gli animali sono ancora considerati degli oggetti e non degli esseri senzienti. In secondo luogo, perché comunque tra riti abbreviati, sospensioni della pena e messa alla prova quasi nessuno sconta realmente nemmeno un giorno di prigione.

Mi appello quindi a tutti gli esponenti politici affinché, come proposito per il nuovo anno, si impegnino finalmente a riformare a fondo il nostro Codice Penale in modo che gli animali siano finalmente tutelati e chi li maltratta o li uccide sia finalmente punito come è giusto. Non chiediamo vendetta, chiediamo giustizia. Ad oggi, chi uccide un animale non è nemmeno sottoposto a fermo o arresto e può tranquillamente continuare a uccidere indisturbato anche se è già denunciato e ci sono prove inconfutabili.

Come redazione, non possiamo far altro che unirci all’appello di LNDC Animal Protection, affinché nessuno debba mai più leggere storie come quella di Fatima e affinché i colpevoli di maltrattamento paghino per le loro colpe. I nostri animali non possono più essere vittime della crudeltà umana e per di più senza che i colpevoli paghino sul serio!

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