La Francia ha annunciato che fino al 1 dicembre, dunque per tutta la durata del lockdown sarà proibita la caccia. E l'Italia?

11 Novembre 2020 di Chiara Pedrocchi

Ad annunciare la notizia il presidente della Federazione francese della caccia, Willy Schraen: fino al 1 dicembre in Francia non si potrà cacciare.

L’Oipa, che ha segnalato la notizia, ha espresso il desiderio che lo stesso provvedimento sia preso anche in Italia. In tutti gli ultimi Dpcm, infatti, non è stata fatta neanche menzione di una proibizione dell’attività venatoria.

A questo riguardo, il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto, ha dichiarato:

Chiediamo al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di fermare le doppiette in questo grave scenario sanitario tenuto conto, inoltre, che la fauna selvatica quest’anno ha molto sofferto per i tanti incendi che l’hanno decimata. [Si richiede inoltre di] prevedere il blocco esplicito delle attività venatorie, così da evitare le solite stragi e anche i prevedibili ricorsi amministrativi delle associazioni per la tutela degli animali nel caso si ripetano azioni legislative regionali in spregio alle limitazioni previste dal governo per contenere la pandemia. È chiaro che la caccia si debba intendere come esclusa da quelle attività autorizzate in quanto non differibili.

D’altro canto è la stessa Federazione italiana dei cacciatori ad affermare che “la caccia è un’attività che deve sottostare, come le altre, alle norme previste per limitare il virus”, anche perché, in caso di mancato rispetto di tali norme, si rischia la sanzione amministrativa.

A questo appello si è aggiunta anche l’associazione ambientalista WWF Calabria che si è recentemente scagliata contro quei consiglieri calabresi che volevano consentire la caccia anche dopo le disposizioni dell’ultimo Dpcm.

Noi di Amici di Casa sosteniamo Oipa in questa richiesta e ci auguriamo che si metta un punto finale il prima possibile a questo scempio disumano che chiamiamo caccia.

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