Durante il lockdown, Anicura si era impegnata a sostenere gli animali senza casa. Oggi, ha deciso di continuare a fornire questo servizio.

2 Novembre 2020 di Ilaria Aceto

Stiamo vivendo mesi di estrema incertezza e di grandi difficoltà. Il primo lockdown ci ha messi a dura prova, ponendoci di fronte a ostacoli nuovi. Noi esseri umani però non siamo stati gli unici a venire sottoposti a forti pressioni dalla pandemia: si può dire lo stesso dei nostri amici a quattro zampe. E se i cani e gatti che vivono in casa con noi probabilmente sono stati felici di vederci ogni giorno al loro fianco, a coccolarli e giocare insieme durante la quarantena, lo stesso non si può dire dei pelosi senza una famiglia, che vivono in rifugi, canili e gattili.

Queste organizzazioni e i loro ospiti, infatti, hanno dovuto affrontare enormi difficoltà durante il lockdown, come la mancanza di fondi o volontari. Per questo AniCura, gruppo di ospedali e cliniche veterinarie leader in Europa, ha deciso di venire in soccorso a queste strutture.

Foto a cura di AniCura

AniCura si è impegnata, insieme a Mars Petcare, Royal Canin e l’Associazione Energie Sociali Jesurum, a sostenere il lavoro di chi quotidianamente si prende cura di animali (non solo cani e gatti, ma anche specie meno convenzionali) senza una famiglia. Nello specifico, ha fornito mezzo milione di pasti a canili e gattili e ha garantito il trasporto veterinario a tutti gli animali che necessitavano di cure. Quest’ultimo servizio all’interno del Comune di Milano è stato proposto anche a tutti quei padroni che durante il lockdwn erano impossibilitati a muoversi.

Oggi, poiché la situazione pandemica è in peggioramento e si temono nuove chiusure, AniCura ha deciso di continuare a offrire questo servizio. Stefano Caporali, Country Manager di AniCura Italia ha dichiarato:

L’emergenza sanitaria, affievolitasi durante l’estate, rischia di riacutizzarsi nei prossimi mesi e di riverberarsi nuovamente sui nostri animali. Abbiamo visto come molti cani e gatti abbiano rischiato di rimanere soli e senza cure; è proprio per scongiurare, per quanto possibile, questa evenienza che continuiamo a impegnarci a fianco di strutture che conosciamo e con cui le nostre persone lavorano: per questo le reputiamo affidabili e sicure, e vogliamo che abbiano a disposizione gli strumenti necessari per essere di supporto al territorio e alle comunità in cui si inseriscono.

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