Se vogliamo portare i cani al ristorante ci sono varie regole e scuole di pensiero. Eccole tutte in questo articolo per fare chiarezza.

18 Luglio 2024 di Letizia

Il nostro cane è un compagno di vita e spesso reputiamo spiacevole lasciarlo a casa mentre siamo fuori a divertirci. Tuttavia sostenere una brutta discussione con un esercente non è piacevole e giocare d’anticipo è la soluzione.

In Italia non c’è una disciplina giurisprudenziale esplicita su cosa fare negli esercizi pubblici. Il comportamento è regolato dalle consuetudini. In parole semplici, le regole sull’ingresso dei cani al ristorante o in un locale aperto al pubblico sono decise dal gestore. Il proprietario ha la possibilità di ammettere o meno gli animali nei suoi locali. Tuttavia, in genere, questi animali che ormai vivono in simbiosi con i proprietari possono entrare nei luoghi pubblici come bar o ristoranti gestiti da privati. Le grosse catene hanno più vincoli.

Ovviamente è indispensabile rispettare anche i bisogni altrui e l’igiene. Il nostro cane al ristorante deve essere rispettoso degli altri clienti, è impensabile che girovaghi libero o che sia fonte di disturbo per i commensali ivi presenti. L’educazione è sempre fondamentale quando stiamo con il nostro cane. Alcuni potrebbero farci domande in fatto di vaccini, chiedendo per esempio se abbiamo il libretto sanitario con noi.

Inoltre ci sono stanze che si potrebbero definire vietate in assoluto, alla cui porta è affisso il tipico cartello con la dicitura “io qui non posso entrare”, accompagnata dall’immagine del cane e da quella di divieto. Il cane, per esempio, non può entrare né in cucina, né nei bagni.

Polizia veterinaria e il Ministero della Salute: il regolamento

Seppur non ci siano delle leggi specifiche, a livello nazionale si fa riferimento al Regolamento di polizia veterinaria e alle direttive del Ministero della Salute. Il primo stabilisce che i cani possano transitare e sostare nei luoghi aperti al pubblico, se tenuti al guinzaglio o con la museruola. Entrambi sono richiesti a bordo dei mezzi di trasporto pubblici. Disposizioni simili possono esserci anche quando si va al mare con il cane. Ovviamente il tutto dipende dalla taglia del nostro amico.

Inoltre, il Ministero della Salute ha approvato il Manuale della FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, nel quale si legge che è consentito l’accesso ai cani nelle aree aperte al pubblico, come bar e ristoranti, a patto che siano tenuti al guinzaglio e che abbiano anche la museruola.

Oltre ai luoghi interdetti ai cani per questioni di igiene, ci sono delle eccezioni. È vero che non esistono leggi a livello nazionale e regionale ma ci sono alcuni Comuni che potrebbero essere più intransigenti con coloro che non gradiscono i nostri amici pelosi.

Il Comune di Roma, per esempio, lascia libero il proprietario di gestire come meglio crede il locale ma richiede un’autorizzazione nel caso in cui decidesse di non fare entrare i cani all’interno della propria attività. In sostanza, chi vuole affiggere il cartello di divieto di ingresso deve chiedere il permesso allamministrazione locale.

Una volta ottenuto, può rendere ufficiale la propria regola, ma deve anche mettere nelle condizioni il cliente di poter lasciare il proprio cane fuori e in sicurezza. In genere, infatti, ci sono dei pali o dei ganci ai quali attaccare i guinzagli all’esterno.

Cani al ristorante – Amicidicasa.it

Consigli se si vuole portare i cani al ristorante

Dare un consiglio su come comportarci con il cane in un luogo pubblico è difficile. Diciamo che è importante fare una distinzione fra luogo pubblico, inteso come una spiaggia o un giardino comunale, e un luogo aperto al pubblico.

Nel primo caso, infatti, vigono le norme stabilite dal Comune di appartenenza, nel secondo è il proprietario del locale che stabilisce cosa fare. Il consiglio che vale per i cani in hotel è quello di informarsi prima sul regolamento della struttura ricettiva. 

Cosa succede se il gestore dice “no”

Se il gestore dice “no ai cani al ristorante” non possiamo fare nulla: suo il locale, sue le decisioni. Possiamo dimostrare reticenze, solo se ci troviamo in uno di quei Comuni che si appoggiano alla legge che prevede la richiesta di autorizzazione precedentemente descritta e il locale non è in regola.

Il proprietario, inoltre, potrebbe stabilire di seguire le regole degli esercizi commerciali che si occupano di vendita al dettaglio. Sempre su indicazione del Ministero della Salute, con due note specifiche (la 11359/2017 e la 23712/2017), è stabilito che “all’interno e all’esterno dei negozi che trattano alimenti possono essere predisposte zone ad hoc per l’accoglienza degli animali per il tempo necessario all’acquisto.”

È anche vero che, oggi, i carrelli di quasi tutti i supermercati sono dotati di separatori per cani. In questo caso si può portare tranquillamente il proprio animale domestico a fare la spesa. Unica accortezza: non deve entrare a contatto con cibi e bevande. 

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