L’arrivo del nuovo anno, evento sempre molto atteso e festoso, nasconde anche qualche insidia per i nostri amici a 4 zampe. Gli animali, infatti, hanno spesso paura dei botti di Capodanno. Ecco come possiamo supportare i nostri amici affinché affrontino la sera del 31 dicembre nel modo più sereno possibile.
Riproduciamo il suono dei botti in casa
Se il tuo cane o gatto non ha ancora manifestati timore per i botti, si può lavorare sulla prevenzione. Su youtube si trovano tantissime “colonne sonore” che riproducono molti suoni (si tratta di prodotti spesso sviluppati proprio per questo scopo), inclusi scoppi e spari. Il nostro consiglio è di iniziare a riprodurre in casa il rumore dei botti qualche giorno prima dell’evento, partendo da un volume quasi impercettibile per aumentare d’intensità gradualmente. Nel giro di alcuni giorni, potremo arrivare al volume massimo.
Questi suoni vanno riprodotti in più occasioni possibili e in diversi orari (dalla sera alla mattina) perché devono diventare rumori di fondo costantemente presenti. Se il nostro amico manifesta segnali di ansia all’aumento del volume, torniamo indietro al volume precedente, fino a quando lo scoglio non viene superato. In realtà il lavoro è semplice, richiede solo tempi piuttosto lunghi e molta pazienza, ma una delle regole principali è che il cane o il gatto non devono mai essere esposti al rumore al suo volume originale fino a quando non sono “pronti” per affrontarlo.
Associamo il cibo ai suoni
Esiste anche un altro metodo per affrontare il problema che funziona in maniera quasi opposta al primo e serve soprattutto per i soggetti che hanno già manifestato paura dei botti. Si tratta, in pratica, di far associare al cane o al gatto lo stimolo che lo preoccupa, sempre partendo dal volume minimo e andando ad aumentarlo gradualmente, con qualcosa di molto piacevole. In genere il cibo.
Purtroppo, nel caso dei botti questo metodo non è molto funzionale, perché difficilmente un soggetto che ha paura accetta di mangiare o di giocare. Proprio per questo, è utile integrare il processo di desensibilizzazione spiegato sopra con la presenza del cibo. Quindi far ascoltare il rumore registrato, sempre partendo dal minimo, anche durante i pasti: chi ha paura non mangia, quindi se il nostro amico mangia… non ha realmente paura.
Entrambi i metodi valgono, in linea di massima, per qualsiasi paura abbiano i nostri amici, ma per essere efficaci vanno applicati con precisione, gradualità e costanza. E nei tempi necessari, che variano da soggetto a soggetto. Il supporto di un esperto di comportamento ovviamente aiuta moltissimo.
Precauzioni in casa
A parte i metodi di prevenzione o riduzione del problema, ci sono anche altre cose importanti da fare per aiutare i nostri amici a vivere al meglio durante il periodo dei botti. Una di queste è rendere l’ambiente il più possibile tranquillo anche per quanto riguarda gli effetti visivi di petardi e fuochi artificiali. Infatti, le luci prodotte dai botti quando esplodono sono tra le cause che innescano lo stato di agitazione di cani e gatti, perché le ricollegano ovviamente alla causa. Conviene perciò tenere chiuse finestre, persiane o tapparelle quando scende il buio, per annullare il “riferimento visuale” all’evento temuto.
In questo modo, inoltre, anche la potenza delle onde sonore dovute al botto cala, perché lo schermo di tapparelle e vetri le smorza notevolmente, a meno che non siano proprio nelle immediate vicinanze. In tal caso, si può sempre intervenire direttamente sui “bombardieri”, chiedendogli di allontanarsi per evitare di terrorizzare i nostri amici. Anche la televisione oppure musica ad alto volume possono aiutare a ridurre l’impatto dei botti all’esterno.
Precauzioni all’esterno
Anche fuori casa conviene assumere precauzioni contro i botti. Per esempio, evitando di portare il cane a passeggio in aree come parchetti e giardini pubblici, dove spesso i ragazzini vanno per divertirsi con i petardi senza correre il rischio di essere allontanati come facilmente capita se, invece, si danno al “bombardamento” vicino alle case.
Stesso discorso vale per locali dove si tengono feste di fine anno: all’esterno è facile che vengano fatti esplodere petardi e altri arnesi simili, e ben prima della mezzanotte, per cui stiamo alla larga da questi posti a partire dalle prime ore serali. In città, inoltre, la frequenza dei botti lanciati da finestre e balconi è notevole. Di nuovo, meglio non avventurarsi a passeggio dalla sera ma prevedere uscite anticipate e posticipare a fine festeggiamenti, cioè molto tardi, l’ultima pipì del nostro amico, se necessaria.
Consolarli? Meglio di no
Viene spontaneo a chiunque: vedendo un cane spaventato che piange e trema o un gatto nel panico è istintivo cercare di rassicurarlo. Seppur molto comprensibile da un punto di vista umano, purtroppo questo atteggiamento fatto di coccole, abbracci e parole dette con tono dolce indica che, in effetti, qualcosa non va, visto che anche noi sembriamo diversi dal solito… confermandogli che sono nel giusto ad aver paura. Bisogna resistere, per quanto difficile sia.
Mai lasciarli all’aperto!
Ogni primo gennaio, purtroppo, si contano a decine gli animali scomparsi da giardini e cortili perché, terrorizzati dal bombardamento incessante della notte di Capodanno, trovano la forza per scavalcare reti e cancelli e darsi a un’inutile fuga. Inutile perché i botti sono tutto intorno, in quei momenti.
Dunque, mai lasciare i nostri animali all’aperto in queste occasioni. E in realtà, soprattutto i cani dovrebbero stare sempre con noi, dentro casa. Se li amiamo davvero, sappiamo che il loro posto è quello.
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